Roma ha perso un decennio, c’è poco da girarci intorno. Si è fermata, ha perso quota, è rimasta indietro. Non a causa del Covid, non adesso. Ma tra il 2008 e il 2018, quando il mondo cercava di reagire alla crisi finanziaria e la Capitale d’Italia faceva più fatica delle sue cugine europee e anche delle altre sorelle nazionali, Milano in primis. In quel decennio, la Città eterna ha visto un calo degli investimenti pubblici e privati, a fronte di un aumento dell’occupazione meno qualificata, accompagnato da una performance deludente delle grandi imprese.
Tutto questo è emerso chiaro e tondo dal Tempio di Adriano, dove si è tenuto il convegno L’economia di Roma negli anni Duemila. Cambiamenti strutturali, mercato del lavoro, diseguaglianze, promosso e organizzato dalla Camera di commercio e da Bankitalia. Alla presenza di imprenditori, istituzioni e rappresentanti dei cittadini. I numeri raccontano la dura verità. E cioè che nel 2019, la quota di fatturato delle imprese con sede a Roma era pari al 14,4% del totale nazionale, a fronte del 22,3% di quella di Milano e del 18,3 quella del complesso delle rimanenti dodici Città metropolitane e il dato mostra il colpo subito dall’economia urbana a seguito della crisi del debito sovrano.
Di più. Tra il 2001 e il 2013 la quota di fatturato delle imprese a Roma è cresciuta, fino al 17,9%, per poi diminuire negli anni successivi, dopo la crisi del debito sovrano; nelle altre aree la dinamica è stata opposta. Due terzi del calo del fatturato a Roma registrato tra il 2013 e il 2019 (pari a circa 3,5 punti percentuali) è stato indotto dalle partecipate pubbliche, mentre la diminuzione è solo in parte imputabile al cambio di sede effettuato da imprese private di grandi dimensioni per poco più del 10 per cento, in larga parte trasferitesi a Milano.
“Il decennio perduto dell’economia romana è stato terribile, Roma si è piantata e non ha aumentato nè la sua produttività nè la sua capacità di creare ricchezza. Questo ha significato il fatto che il posizionamento di Roma è andato scendendo non solo con le Capitali europee, ma anche con le città italiane e con quella di raffronto più importante: Milano. Roma”, ha commentato il presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, “non è riuscita a ricostruire un sistema economico in grado di interpretare una fase di grandi cambiamenti della globalizzazione e dell’innovazione. Dopo la fase buona di Roma nel momento pur drammatico della pandemia e della ripresa, dobbiamo ricostruire un sistema economico in grado di creare un nuovo decennio fatto di sviluppo e crescita economica”.