Roma: Raggi è diventata il male assoluto

Si intensificano gli interventi contro il sindaco della Capitale, ormai giudicata la causa di tutti i mali della Città

 

Dagli editoriali dei cosiddetti ‘’giornaloni’’, sempre più spesso con l’apertura e le pagine  interne dedicate alle “buie” cronache romane, agli interventi di politici, (da Carlo Calenda a Matteo Salvini, fino all’ex sindaco Walter Veltroni), tutto e tutti sono contro il sindaco di Roma. Una durissima offensiva che punta a colpire al cuore e alla poltrona di Virginia Raggi.

Si arriva a chiedere con urgenza il ‘’Commissariamento’’ della Capitale( Calenda), ad accusare il sindaco cinquestelle di manifesta incapacità (Salvini) e di non avere idee (Veltroni), fino ad avviare, da parte di un editorialista del ‘’Corriere della Sera’’, il conto dei giorni che mancano alla scadenza del suo mandato.

Il caos raggiunto dallo smaltimento dei rifiuti e la pessima gestione dei trasporti pubblici sono indicati al top delle inefficienze della Raggi.

Per non parlare delle migliaia di buche, voragini e reti di protezione (?) da tempo abbandonate a sé stesse.

Ma come può l‘atteggiamento presuntuoso o la palese sprovvedutezza di Virginia Raggi, spingere così nel baratro la Capitale?

Secondo i suoi “haters” Raggi rappresenta una super woman del male, capace di distruggere decine di scale mobili nelle metropolitane, di incendiare centinaia di autobus, di dissestare chilometri di strade, di distruggere ettari di verde, insomma di avere lo straordinario esoterico potere capace di rendere Roma la più brutta Capitale del mondo.

Peccato però che i turisti che visitano Roma continuino ad aumentare più che in ogni altra città della penisola. O che gli stessi ‘’denigratori” quando occuparono poltrone di governo non abbiano dimostrato nel bene o nel male di saper fare qualcosa di significativo  (oltre che seminare parole, al posto dei fatti).

E poi… il governo, le università, gli imprenditori, le associazioni civiche, che impegno sono stati finora capaci di prendere per collaborare con l’amministrazione cittadina, al di là di inevase promesse ( governo) o di un fiume di lamentazioni ( imprenditori)?

E’ vero che ciò non basta ad attenuare la delusione per il NON avvenuto cambiamento che la Raggi e i suoi sodali avevano annunciato e proclamato e del quale, purtroppo, si son subito perse le tracce.

Ma chi per il futuro della Capitale spera in un avvicendamento al Campidoglio , può aspettarsi soltanto un’altra delusione.

Siamo onesti fino in fondo: i politici di valore e di convinta “religione” operativa sono una “specie” scomparsa. E dell’estinzione di queste figure (ormai relegate alla storia) siamo in buona parte responsabili noi che non siamo stati in grado e non ci siamo impegnati a “Separare il grano dal loglio“**

 

** Dante cita la malapianta (loglio) almeno in due occasioni: Purgatorio II, 124 e Paradiso XII, 119.

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