Roma si legge: allarme baby gang in città – PODCAST

Intanto dopo 32 anni viene riaperta l'inchiesta sul delitto di via Poma. Per Repubblica , l’Auditorium dimentica Morricone

Ecco le principali notizie della giornata dalla rassegna stampa a cura di Marco Moretti che potete ascoltare anche in versione podcast (clicca qui).

Baby gang in azione a Roma

La prefettura di Roma è sempre alla ricerca di nuove misure per aumentare i controlli e cercare di definire un piano più ampio di verifiche e di azioni per arginare gli episodi di violenza della vita notturna romana. Il Messaggero identifica in venerdì prossimo “la nuova stretta anti-movida”. Due ragazzi sono stati accoltellati a Trastevere poco dopo la mezzanotte di sabato. “Un unico autore dietro le aggressioni, un giovane arrestato che ha scatenato panico”. Questo il fatto più eclatante ma poi sempre secondo il Messaggero ci sono intimidazioni diffuse: “Bande che terrorizzano i ragazzini. Minori che vengono minacciati in strada, quando ancora la notte è lontana e vengono poi picchiati e rapinati”. Anche il Corriere parla di “allarme baby gang. Da un primo monitoraggio non ufficiale sembra che siano aumentate con la fine della pandemia e che per la prima volta a Roma siano organizzate in maniera strutturata come a MIlano e Torino”.

Buchi nei bilanci di città metropolitane e province 

Le città metropolitane e le province hanno un “buco da 1,14 miliardi – lo leggiamo sul Sole 24 Ore – e hanno meno di un mese per trovare un’intesa in grado di far chiudere i bilanci preventivi di quest’anno e soprattutto di far partire l’applicazione del meccanismo di ripartizione degli spazi finanziati fondato sulla distanza tra fabbisogni standard e capacità fiscali. A Roma il sindaco Gualtieri lamenta uno squilibrio vicino agli 80 milioni, cioè una cifra pari al fondo di quest’anno per tutti gli enti. E accende un semaforo rosso sull’avvio dei fabbisogni standard che completerebbero con le province e le città la riforma del finanziamento degli enti locali.

Ama: appalti sospesi

Riprendiamo dalla Repubblica: “Appalti sospetti. Cacciati tre dirigenti dell’Ama. Gare al rallentatore senza motivo. Ignorate le linee guida dell’anticorruzione in alcune gare della municipalizzata. Un andazzo che avrebbe favorito possibili accordi tra le aziende iteressate e l’Ama”.

Riaperto il caso sul delitto di via Roma

Il cronista che da sempre segue gli sviluppi dell’omicidio di Simonetta Cesaroni Massimo Lugli ha scritto sul Foglio che le indagini – a 32 anni dal delitto di via Poma – sono state riaperte. “Non si tratta dei soliti sussurri da corridoi di palazzo di giustizia ma di un meccanismo giudiziario già avviato e che sta marciando a pieno regime. La pm Ilaria Calò, lo stesso magistrato che sostenne l’accusa contro Raniero Busco, l’ex fidanzato della vittima condannato a 24 anni nel 2011 e assolto nei due gradi successivi di giudizio, ha già interrogato diversi testimoni e altri, in gran segreto, verranno convocati a piazzale Clodio nei giorni successivi. Gli sviluppi potrebbero essere totalmente imprevisti. Forse, stavolta, la pista è quella giusta – dice Lugli – Nel mirino degli investigatori un personaggio che era già comparso fin dalle prime ore dopo il delitto e che fu interrogato più volte sia in istruttoria sia in dibattimento. Secondo i primi accertamenti, il sospettato avrebbe mentito fin dall’inizio negando di aver mai conosciuto Simonetta e fornendo agli investigatori, una ricostruzione dei suoi spostamenti completamente inesatta”.

“L’Auditorium dimentica Morricone”

“L’Auditorium dimentica Morricone – lo scrive la Repubblica – Una delibera del 2020 dedicava il Parco della Musica al compositore. Oggi il suo nome non è nemmeno citato sul sito ufficiale. Due anni dopo, la targa è sbagliata e sul web nessuna traccia”. Il giornale parla esplicitamente di “pregiudizio della musica colta verso il maestro. Tra Santa Cecilia e Morricone c’era un legame trentennale e il compositore finalmente nel 1996 era stato accolto tra gli accademici. Ma restava la distanza di giudizi tra il compositore di musica pura e la sua preponderante, gigantesca carriera cinematografica. Morricone ha raccontato molte volte le paura di essere giudicato o squalificato agli occhi del mondo musicale”.

 

 

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