Roma si legge: il governo valuta la stretta sui cortei, Gualtieri e Michetti alla sede della Cgil – PODCAST

Violenza squadrista alla sede nazionale della Cgil e violenza dello stesso tenore, in piena notte, al pronto soccorso dell’Umberto I. Michetti chiede scusa alla comunità ebraica

Ecco le principali notizie della giornata dalla rassegna stampa a cura di Marco Moretti che potete ascoltare anche in versione podcast (clicca qui).

Le violenze e gli assalti di sabato pomeriggio a Roma hanno rimesso in primo piano il problema sicurezza e rispetto della legalità. Il Messaggero parla di un “piano della questura per vietare i percorsi alternativi”, secondo il Corriere “sono stati identificati 600 no green pass. Molti di loro rischiano di essere denunciati per la guerriglia e oggi ci sarà la convalida dei 12 arresti. Verifiche e difesa dei luoghi a rischio”. Per la Repubblica: “Gli inquirenti sono al lavoro sui tabulati e per scoprire il piano dietro l’attacco. Oltre ai noti leader di Forza nuova ed ex implicati nei NAR”. Giovanni Bianconi sul Corriere scrive che della “dozzina di arrestati la metà non è conosciuta alla polizia per militanza politica, tra questi anche un signore di 70 anni”.

Attacco fascista alla sede della Cgil

Violenza squadrista alla sede nazionale della Cgil e violenza dello stesso tenore anche in piena notte e senza telecamere al pronto soccorso dell’Umberto primo. Solo nella tarda giornata di ieri è emersa in pieno l’entità dell’assedio al policlinico, il racconto dell’infermiera Beatrice colpita a freddo mentre curava altri pazienti insieme ad altri due colleghi e due poliziotti mentre una trentina di persone assediava l’area del pronto soccorso.

La mediazione dei sindacati 

Sull’attacco alla Cgil. Perché colpire il sindacato al grido di “traditori”? Roberto Mania sulla Repubblica di ieri spiega che l’obiettivo Cgil perseguito dai leader neofascisti Fiore e Castellino è per l’attività di mediazione dei sindacati sul green pass obbligatorio. Se la Confindustria di Carlo Bonomi non ha avuto dubbi, la Cgil, con la Cisl e la Uil, ha optato per posizioni definite “bizantine”: “No al green pass ma sì all’ obbligatorietà del vaccino, sì ai tamponi purché a carico delle imprese, no alle sanzioni per non discriminare i non vaccinati”. Al sindacato viene però riconosciuto che “grazie ai protocolli sulla sicurezza sottoscritti con gli imprenditori nel momento più cupo della pandemia, i luoghi di lavoro non si sono trasformati in focolai di diffusione del virus”.

Orlando: “Per uno che è fascista l’alba del ventennio inizia con l’assalto alle Camere del Lavoro”

Anche il ministro del lavoro Orlando dice al Corriere che la Cgil “si è illusa, sbagliando, che l’obbligo vaccinale gli risparmiasse la gestione dei conflitti sui luoghi di lavoro – ma secondo lui la scelta di attaccare la sede – è stata di carattere simbolico. Per uno che è fascista l’alba del ventennio inizia con l’assalto alle Camere del Lavoro”.

Senza green pass, niente stipendio 

E in questi giorni nei posti di lavoro sia pubblici che privati iniziano a circolare le comunicazioni aziendali che per la prima volta esplicitano i controlli sul green pass e la facoltà dell’azienda di allontanare chi non ha la certificazione con sospensione della retribuzione. La procedura funziona così: i lavoratori che comunicano di non essere in possesso del green pass, o ne risultino privi al momento dell’accesso al luogo di lavoro, sono considerati assenti ingiustificati fino alla presentazione del green pass e comunque non oltre il 31/12/2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per i giorni di assenza ingiustificata non sono però dovuti retribuzione né altro compenso o emolumento.

Gualtieri e Michetti alla sede della Cgil

I candidati sindaci Gualtieri e Michetti ieri mattina si sono recati alla sede della Cgil per manifestare la loro solidarietà e in altra sede il candidato del centrodestra si è scusato per i contenuti di un suo articolo di un anno in cui sosteneva che le vittime dell’Olocausto provocano più pietà e ha scritto alla comunità ebraica: “ho utilizzato con imperdonabile leggerezza dei termini che alimentano ancora oggi storici pregiudizi e ignobili luoghi comuni nei confronti del popolo ebraico” – queste le parole di Michetti.
Per i candidati è stata l’ultima domenica di campagna elettorale tra mercati e incontri, Il Corriere: “Gualtieri a Porta Portese schiva una domanda insistente che cosa hai deciso per il cane? Lo prendi?” L’ex ministro si presenta ai clienti tra le bancarelle e dialoga con gli ambulanti tra gli incoraggiamenti e un drappello di leghisti.

 

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