Ecco le principali notizie della giornata dalla rassegna stampa a cura di Marco Moretti che potete ascoltare anche in versione podcast (clicca qui).
Flop della manifestazione no green pass
Nel centro di Roma si sono anche visti volteggiare elicotteri per controllare la situazione, grande dispiegamento di forze dell’ordine, ma al Circo Massimo non si è presentato proprio nessuno in rappresentanza dei no vax. Molte ore dopo qualche centinaio di persone si è radunato in piazza Venezia al seguito dell’ex generale Pappalardo, ma la protesta del “convoglio della libertà che doveva paralizzare la capitale sul modello Canada e Bruxelles, con anche rinforzi dai vicini paesi europei, è praticamente andata deserta. Intanto la Repubblica descrive un “clima teso in Regione dove l’elenco degli esercenti che si rifiutano di controllare i certificati ha sorpreso gli addetti alla campagna vaccinale”. Interviene Gualtieri che chiede di fare più verifiche. E il Corriere titola: “Al lavoro senza vaccino, 50mila oggi rischiano. Si valuta il possibile impatto dell’obbligo di green pass rafforzato per i lavoratori over 50 del settore pubblico e privato da oggi e sino al 15 giugno. Ma è una porzione assai esigua intorno all’1%, secondo l’Istituto superiore di sanità del Lazio, “che non dovrebbe creare problemi”.
Sit-in degli studenti contro l’alternanza scuola-lavoro
Se i no vax ieri sono rimasti a casa sono gli studenti romani che si sono subito mobilitati alla notizia di un’altra giovane vittima di un incidente durante un progetto di alternanza scuola-lavoro. Leggiamo sul Corriere che “un gruppo di ragazzi dietro allo striscione ‘Basta alternanza e sfruttamento’ hanno raggiunto, prima la sede del ministero dell’Istruzione a Trastevere, poi piazza Navona per concludere la protesta davanti a Montecitorio. Altri studenti sono scesi in piazza con sit-in simbolici anche a Bologna, Torino, Milano e Bari.
Il ponte di Ferro “sospeso”
Il ponte di Ferro vive due realtà parallele che racconta il Corriere: “Dopo l’incendio del 2 ottobre la riapertura al traffico è stata rapida, dopo 70 giorni. Ma sotto è rimasto tutto com’era. Passaggio interdetto, strutture metalliche penzolanti, rifiuti. Banchina e pista ciclabile rimangono inaccessibili, così come lo erano all’indomani del rogo, con tanto di grave pericolo incombente se qualcuno dovesse ignorare il divieto e scavalcare le barriere: il passaggio pedonale crollato, pesante alcune tonnellate, è infatti ancora penzolante sulla sponda destra del Tevere. L’associazione “salvaciclisti” incalza gli uffici comunali e municipali perché pongano la prima pietra e inizino a lavorare per il pieno ripristino della ciclabile”.
La richiesta di aiuto nella mascherina
Il messaggio nella bottiglia stavolta è affidato alla confezione di una mascherina di provenienza cinese: “Non usate questa mascherina. È stata prodotta da schiavi africani nella prigione di Yingde, nella provincia del Guangdong, in Cina. Per favore, aiuto. Contattate un’organizzazione internazionale”. Queste parole, scritte a mano, in inglese, su un pezzetto di carta, erano nascoste nella confezione, sigillata, della mascherina ffp2, acquistata in una farmacia del quartiere Eur, a Roma. A darne notizia all’agenzia LaPresse l’acquirente che ha trovato il biglietto nascosto nella confezione e ha avvertito la redazione.