Roma: si riapre conferenza servizi su stadio Flaminio, progetto Ss Lazio più lontano

Assessore Alessandro Onorato: Pronti a valutare tutte le proposte di partenariato pubblico-privato

Lo stadio Flaminio di Roma a oggi abbandonato.

Si dovrà riaprire la conferenza dei servizi, conclusa ad aprile del 2022, sullo stadio Flaminio e che, secondo i giudici del Tribunale amministrativo del Lazio, non è stata conclusa correttamente e va terminata. L’ipotesi che la Ss Lazio, quindi, possa avanzare una proposta progettuale per farne uno stadio di proprietà per la società biancoceleste si allontana.

Con una sentenza pubblicata l’otto febbraio scorso, e divulgata dalla trasmissione “Gli inascoltabili” di Radio Roma sound, i giudici hanno respinto il ricorso presentato dai soggetti interessati, società sportiva e costruttori, in merito al progetto di realizzazione di uno spazio per la “Roma nuoto” ma allo stesso tempo hanno evidenziato di non essere nelle condizioni di valutare il ricorso dal momento che la conferenza dei servizi non risulta formalmente terminata. “La pubblica amministrazione procedente (Roma Capitale) – si legge nella sentenza – dovrà pertanto procedere, nel rispetto del vincolo conformativo nascente dalla presente decisione, a riattivare il modulo conferenziale, esaminare le osservazioni della ricorrente, se del caso attualizzate, e a concludere in modo definitivo il procedimento”.

L’assessore allo Sport di Roma, Alessandro Onorato, ha fatto sapere con una nota che “l’amministrazione capitolina è pronta a valutare parallelamente, con la massima attenzione ed efficienza, tutte le proposte di partenariato pubblico-privato presentate o che verranno eventualmente ricevute” e “riattiverà la Conferenza dei servizi sul progetto del Raggruppamento temporaneo di imprese composto, tra gli altri, da: Roma Nuoto, Costruzioni civili e commerciali e Rubner Holzbau” perché “la priorità è la riapertura dello stadio Flaminio, per recuperare nel minor tempo possibile un impianto di rara bellezza architettonica progettato da Antonio Nervi con la collaborazione di suo padre, l’ingegnere Pier Luigi Nervi”. Secondo il presidente della commissione capitolina Sport, Ferdinando Bonessio dell’Alleanza verdi sinistra, “la notizia ha una grande rilevanza per il panorama sportivo e delle infrastrutture sportive della Capitale in questo momento. Il contenuto della sentenza del Tar mi sembra importante” e “mi sembra chiaro che il dibattito di quest’ultima settimana sull’eventuale presentazione del progetto del presidente Lotito per lo stadio Flaminio, in questo momento passi in secondo piano”.

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