Roma si scopre Capitale dei pendolari e invidia Parigi

Secondo il presidente della Camera di Commercio, Lorenzo Tagliavanti, servono 5 miliardi l`anno, come per la Capitale francese, e più poteri al sindaco e ai Municipi.

Una ricerca della Camera di Commercio per evidenzia che ogni giorno a Roma circolano oltre 4,6 milioni di persone, oltre un terzo in più rispetto ai 2,8 milioni di cittadini ufficialmente residenti. In gran parte si tratta di pendolari, che arrivano in città la mattina e vanno via la sera. 

Lo sottolinea a ‘’Il Messaggero’’, nel corso di una intervista, il presidente della Camera di Commercio, Lorenzo Tagliavanti, che coglie l’occasione per unirsi al coro, finora inascoltato, di coloro che vogliono che lo Stato riconosca tangibilmente a Roma il ruolo della Capitale. 

In particolare la Camera di Commercio ha calcolato che Roma avrebbe bisogno di almeno 5 miliardi l’anno in totale di trasferimenti diretti per migliorare la qualità dei servizi, dai trasporti al decoro, alla sanità, approssimativamente quanto lo Stato francese riserva a Parigi. 

Nel suo appello Tagliavanti rileva che ‘’Roma è la città dei romani, quelli iscritti all’anagrafe, ma è pure la città che attrae per le sue funzioni i territori vicini, con confini allargati fino a Terni e a Caserta. E poi è la capitale degli italiani. Ed è una capitale con forte respiro internazionale con la Santa Sede, la Fao e tre tipi di delegazione diplomatica. E di chi è Roma? Sicuramente dei romani, ma è anche degli italiani e di tutti gli abitanti del mondo’’. Tuttavia secondo Tagliavanti quando parliamo dei servizi che Roma offre, si fa l’errore di ricordare che esista solo la città dei romani. ‘’I quali – rileva – devono pagare le tasse, per carità, ma il costo della gestione non può gravare solo su di loro. Devono partecipare anche gli altri livelli. È come fare la spesa per una famiglia di due persone eppoi a tavola sono in quattro». 

Tagliavanti ricorda che all’inizio del Millennio, mentre le grandi città si stavano dando un nuovo status, la Camera di Commercio fece una ricerca con la London School of Economics. E per migliorare la qualità dei servizi, venne proposto il modello di “Roma Regione”, anche perché c’è una commistione di tipo economico o infrastrutturale tra la Capitale e le zone limitrofe. E Roma già è una regione: l’aeroporto di Roma, il porto di Roma e il centro alimentare, per esempio, sono a Fiumicino, Civitavecchia e Guidonia. Fuori ci sono alcuni importanti insediamenti produttivi. 

‘’Ora – aggiunge – con la riforma dei poteri, servirà un riconoscimento nazionale, anche perché dare potestà legislative su mobilità, sviluppo e urbanistica, vuol dire semplificare. Ma se il sindaco di Roma continuerà ad avere gli stessi poteri di un collega di una piccola città, non riusciremo neppure a valorizzare i territori, i singoli Municipi’’.  

Per Tagliavanti è necessario dotare i territori di un adeguato presidio amministrativo dando ai Municipi adeguati poteri. ‘’I quartieri – afferma- danno identità a Roma, sono vivissimi. Per esempio il 40 per cento delle nuove start up nasce nelle periferie. Qui, ci sono i bambini che mancano in Centro, l’integrazione con gli immigrati, si offrono servizi, solidarietà e socialità che ci hanno permesso di resistere durante il Covid’’. 

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