La rinascita dell’Italia “non puo’ che passare dalla rinascita di Roma. E la rinascita di Roma non puo’ che avvenire attraverso la definizione delle funzioni e dei poteri associati a queste funzioni, che Roma dovra’ svolgere”. Lo dice in un’intervista a ‘Il Messaggero’ Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria e in passato numero uno degli industriali romani e del Lazio.
“E’ evidente che bisognera’ ridisegnare il ruolo di Roma Capitale partendo innanzitutto dalla definizione chiara delle competenze tra Stato, Regione, citta’ metropolitana e Comune e quindi associando a questi ruoli i fondi necessari” aggiunge.
Alle specificita’ della Capitale “devono essere associati poteri e risorse. A me sembra che molto spesso e’ stata fatta leva sugli stereotipi negativi senza considerare invece le grandi qualita’ e le funzioni che la Capitale ha svolto in tutti questi anni”.
Secondo Stirpe, Roma Capitale dovrebbe avere “una maggiore capacita’ di autodeterminazione, in particolare per risolvere gli annosi problemi che ha in tema di mobilita’, di gestione dei rifiuti e dell’economia circolare e di decoro urbano”.
La gestione operativa delle principali funzioni che riguardano la vita dei Municipi “dovrebbe essere assegnata ai municipi stessi. Non possiamo pensare che il sindaco di Roma si curi anche di tutti gli aspetti operativi dei Municipi e allo stesso tempo debba pensare alle esigenze dell’hinterland”. In passato “si era quantificato in 500 milioni le risorse necessarie per svolgere tutte le funzioni di Roma Capitale. Fondi che comunque oggi sarebbero insufficienti. Secondo me bisogna capire quale ruolo la Capitale deve svolgere all’interno del nostro Paese e senza ipocrisia e pregiudizi associare le risorse a quelle che sono le funzioni”.