“Roma torni Roma”: la mozione del consigliere Nanni per rimuovere l’appellativo Capitale

"Condivido le parole del presidente di Unindustria Angelo Camilli, Londra, Parigi non hanno altri appellativi", ha detto il consigliere della lista Calenda

“Roma torni Roma e basta, sono anni che continuo a sostenere che la nostra città non ha bisogno di ulteriori appellativi”. Così in una nota Dario Nanni consigliere della lista civica Calenda.

“Ricordo che l’attuale definizione, introdotta durante la consiliatura Alemanno, sulla base di una riforma proposta dall’allora governo Berlusconi, che tra l’altro non è stata mai attuata. Condivido le parole del presidente di Unindustria Angelo Camilli, Londra, Parigi non hanno altri appellativi. Dover ricordare che Roma è capitale è un’offesa alla sua stessa storia, visto che Roma è capitale dal 1871. Durante il Risorgimento gli italiani vennero da tutto il paese per liberare Roma e farne la capitale e il simbolo dell’unità nazionale”.

“Il 23 maggio arriverà in Parlamento la legge di riforma per i poteri della capitale, si colga l’occasione per correggere un errore che non aggiunge, anzi. Il nome di Roma basta da solo, ma il ruolo di capitale e di grande città internazionale si riafferma riconquistando uno spazio di guida nello scenario internazionale. Il difficoltà accumulate dalla nostra città, anche a livello internazionale, sono frutto di scelte politiche non lungimiranti e poco coraggiose. La nuova legge di riforma con i nuovi poteri per Roma deve consentire di guardare ad un ruolo forte della capitale d’Italia e ad un rilancio nello scenario mondiale. Appellativi superflui e riduttivi della storia della città eterna sono un non senso che va rimosso. A tal proposito – conclude il consigliere Dario Nanni – ho predisposto una mozione da portare in aula Giulio Cesare e dare forza alla proposta di rimozione del termine pleonastico ‘capitale’, su cui anche il sindaco Roberto Gualtieri si è detto d’accordo.”

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