L’assemblea capitolina straordinaria sulla situazione Roma Tpl Scarl è terminata con l’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno di maggioranza, a prima firma del presidente della commissione capitolina Mobilità, Enrico Stefàno che prevede “l’impegno a proseguire nel più breve tempo possibile alla predisposizione degli atti necessari al pagamento diretto degli stipendi dei dipendenti di Roma Tpl da parte di Roma Capitale; prendere in seria considerazione la possibilità di recedere dal contratto di servizio ed eventualmente a individuare nel più breve tempo possibile un gestore temporaneo nelle more della nuova gara; garantire la stabilità occupazionale di tutti i lavoratori; portare all’attenzione delle autorità competenti tutti i processi di gara e aggiudicazione del contratto e le presunte irregolarità nei versamenti della previdenza complementare ai lavoratori”.
“Oggi emerge un dato preciso, che è la stanchezza da parte di tutti: dei cittadini che subiscono un disagio, dei lavoratori che già hanno di fronte la missione complicata di guidare un bus a Roma e quindi figuriamoci farlo gratis, e anche della maggioranza e in particolare del sottoscritto: io sono arrivato in Campidoglio nel 2013 quando già c’era questo problema e ho incontrato i lavoratori al deposito di via Raffaele Costi, e ieri sera sono stato di nuovo allo stesso deposito per affrontare gli stessi problemi – ha detto Stefàno nel corso del suo intervento in aula Giulio Cesare – Sono anni che cerchiamo di affrontare sempre gli stessi problemi, è ora di trovare una soluzione e mettere la parola fine a questa vicenda”.
E’ stato inoltre approvato, sempre nell’ambito della seduta straordinaria su Roma Tpl Scarl, un altro ordine del giorno, a prima firma del capogruppo di Fdi An Fabrizio Ghera, che impegna “il Sindaco e la Giunta ad attivarsi affinché venga: valutata la possibilità di revocare l’appalto alla Roma Tpl in considerazione delle gravissime inadempienze da parte della società, anche in relazione al mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori; predisposto, in tempi celeri, il bando pubblico per la gestione futura del servizio; verificata la possibilità, nelle more del nuovo affidamento e garantendo i livelli occupazionali a tutti i dipendenti del consorzio, di espletare il servizio di trasporto gestito dalla Roma Tpl tramite un altro operatore pubblico”.