Roma Tre, borracce in alluminio per contrastare il consumo di plastica

Le università della Capitale cercano il riscatto sul fronte della sostenibilità ambientale

Borracce in alluminio per limitare il consumo di plastica a Roma Tre. È questa la proposta nata per evitare che le facoltà dell’ateneo romano vengano sommerse dalle bottiglie di plastica. Più che una proposta, visto che sarebbe già stato fatto un ordine di circa 36mila borracce di cui 8mila da distribuire nei primi anni. Contestualmente, si prevede l’istallazione di cassette dell’acqua di Acea per permettere di bere senza fare ricorso a bottigliette inquinanti.

Una novità voluta dall’amministrazione di Roma Tre su impulso di associazioni studentesche, che nella seduta del senato accademico di metà luglio hanno avanzato le proprie proposte e suggerimenti.

Nonostante sia in atto uno scontro tra le diverse sigle studentesche per la paternità dell’iniziativa, appare più interessante la sostanza: Roma cerca di far avvicinare le sue università alle eccellenze italiane e internazionali sul fronte della sostenibilità ambientale. E lo fa con la sua terza università, ultima dal punto di vista temporale ma prima tra le università pubbliche della Capitale a rispettare l’ambiente. A dirlo è l’UI GreenMetric World University Ranking, la classifica internazionale che valuta il rispetto dell’ambiente di centinaia di atenei in tutto il mondo.

Sul fronte nazionale, il primato spetta all’Università di Bologna, seguita dall’Università degli Studi di Torino e dalla Ca’ Foscari di Venezia. È al 14° posto la LUISS, al 17° Roma Tre e al 21° La Sapienza. Su quello internazionale, italiane fuori dalla top ten, con Bologna che registra comunque un ottimo 15° posto su base mondiale.

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