Via libera dall’Assemblea capitolina al nuovo regolamento per i centri anziani. “Il nuovo regolamento per i centri anziani, approvato dall’Assemblea capitolina, recepisce un regolamento regionale ma ha inserito importanti peculiarita’ della rete dei nostri centri anziani comunali – spiega l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, Barbara Funari – Il nuovo regolamento punta alla valorizzazione di questi luoghi e ci trovera’ come Roma Capitale a supportare tanti anziani e anziane che volontariamente gestiscono gia’ i centri. L’obiettivo, condiviso da tutti, sara’ anche di farne luoghi sempre piu’ accoglienti per tutti e aperti a tutto il quartiere. Ringrazio per il prezioso lavoro fatto in questi mesi la presidente della Commissione Politiche Sociali Nella Converti e il presidente della Commissione Statuto e Innovazione Tecnologica Riccardo Corbucci”.
Alla fine di un lungo percorso fatto di audizioni e incontri sui territori con tutti i centri anziani, i municipi, i sindacati, e il parere favorevole della commissione capitolina politiche sociali, dopo anni Roma ha finalmente una normativa precisa che definisce il funzionamento di questi importanti punti di incontro sociale, culturale e ricreativo, aperti alla realta’ locale, dove le persone anziane possono ritrovarsi, esprimere le proprie capacita’, avere occasione di partecipare a tante attivita’”. A sottolinearlo sono i consiglieri del Partito democratico in Campidoglio. “Questa e’ una vera e propria rivoluzione delle attivita’ sociali dedicate agli over 60 che trasforma i centri anziani in case di quartiere. La novita’ rilevante e’ quella dell’eta’ richiesta per iscriversi: non piu’ minimo 55 anni, ma 60 come definito dalla dall’articolo 2 della legge regionale 16/2021. Inoltre, chi gia’ non lo ha fatto dovra’ trasformarsi in Aps, associazione di promozione sociale. Il Comune mettera’ a disposizione i locali di sua proprieta’, contribuendo economicamente alle spese e alle bollette. E i soci iscritti al Csaq (Casa sociale delle persone anziane del quartiere) saranno contemporaneamente tesserati soci dell’Aps. Da sottolineare anche la nuova autonomia rispetto ai Centri anziani, che ora si potranno muovere in diversi campi, inclusa la possibilita’ di partecipazione ai bandi”, aggiungono. “La valorizzazione dei nostri territori parte anche da qui. Queste sono le politiche che ci piacciono, quelle che promuovono e valorizzano l’invecchiamento attivo attraverso luoghi di aggregazione che contrastano fenomeni come solitudine, disagio, emarginazione sociale. Con ben 149 Case sociali delle persone anziane, sparse su tutto il territorio, Roma si conferma citta’ dell’uguaglianza, dell’inclusione, dell’accoglienza e della solidarieta’. Ringraziamo i presidenti delle commissioni Sociale e Roma Capitale Nella Converti e Riccardo Corbucci, firmatari della delibera, per il grande e lungo lavoro di raccordo e di interfaccia con tutte le parti coinvolte”.
Soddisfazione dei sindacati.
Le segreterie di Spi Cgil di Roma e Lazio, di Fnp Cisl di Roma e Rieti, di Uil pensionati Lazio esprimono la loro approvazione per un percorso “lungo e complicato ha portato alla condivisione di un testo che introduce importanti innovazioni nella struttura e nelle funzioni dei vecchi Centri sociali anziani – proseguono -. Il rapporto fra diverse generazioni, l’apertura al territorio e la partecipazione dei sindacati dei pensionati rappresentano i punti più rilevanti introdotti nella nuova normativa. Ora si apre una fase altrettanto importante di applicazione del nuovo regolamento nei 149 centri romani, di rinnovo degli organismi e di sottoscrizione delle nuove convenzioni nei 15 Municipi. I sindacati dei pensionati – concludono – confermano la piena disponibilità a partecipare attivamente alla fase di attuazione delle nuove norme consapevoli dell’importanza di restituire agli anziani romani, dopo la fase assai complicata della pandemia, luoghi rinnovati di socializzazione e adeguati interventi per politiche di invecchiamento attivo per la popolazione romana”.