Riqualificare e allargare i marciapiedi, istituire una zona 30 con strisce pedonali rialzate e incentivare lo stallo delle macchine nelle vie laterali.
Questo il progetto proposto dal presidente della commissione Turismo, Mariano Angelucci del Pd, per ridare vita al simbolo della Dolce Vita romana: via Veneto.
Una strada che accolga turisti e residenti, facendo rinascere gli eventi cinematografici e le sfilate di moda che hanno reso la via l’emblema della Roma degli anni sessanta, inserendola nel più ampio progetto di riqualificazione urbana del centro storico della città intrapreso negli ultimi anni.
“Via Veneto è il simbolo di Roma e dell’italianità ma purtroppo negli anni un lento degrado l’ha trasformata in un’autostrada che trasmette tristezza – ha spiegato Angelucci nel corso della seduta di oggi della commissione Turismo -. Per ridare vita a un pezzo di storia dell’Italia le parole chiave sono: interventi pubblici, messa in sicurezza e rilancio turistico. Sulla scia della recente ripresa delle attività imprenditoriali della via, che a breve vedrà anche l’apertura di una catena di alberghi molto importante, l’idea è di inserirsi nel percorso di riqualificazione urbana del Tridente, che ha già coinvolto via del Tritone e via del Corso”.
Una proposta, quella di Angelucci, accolta dal presidente della commissione Lavori pubblici, Antonio Stampete del Pd, che ha commentato: “Ora pensiamo a un confronto tra l’amministrazione e le principali categorie interessate dal progetto, come Confcommercio, e successivamente, con l’aiuto di tecnici e dell’agenzia Roma servizi per la mobilità, capiremo come mettere in pratica l’idea e prevedere i relativi fondi di bilancio per la progettazione e realizzazione delle opere necessarie”.
Parzialmente scettica la consigliera di Fd’I, Lavinia Mennuni, che ha sottolineato: “Condivido l’idea della riqualificazione di via Veneto ma non credo siano necessari interventi onerosi come l’allargamento dei marciapiedi in una strada che ha già di per sé un assetto stradale caratteristico. Sarebbe necessario invece – ha concluso Mennuni – riuscire a reintrodurre la vita notturna che caratterizzava la via veneto della Dolce Vita”.