S. Palomba, arriva social housing con mille nuovi appartamenti

Saranno destinati a famiglie monoparentali e/o monoreddito, anziani, disabili, studenti fuorisede, giovani coppie. Più della metà saranno in locazione calmierata per 15 anni, il 15% in locazione con riscatto e il 30% in vendita convenzionata.

Il social housing arriverà a Roma con quasi mille alloggi a locazione calmierata che sorgeranno a Santa Palomba nel IX municipio. L’apertura dei cantieri, a quanto si apprende, è programmata nel 2020 e interesserà un’area complessiva di 75mila mq, in cui verranno realizzati oltre 950 appartamenti di cui più della metà in locazione calmierata per 15 anni, il 15% in locazione con riscatto e il 30% in vendita convenzionata. L’area individuata nel IX municipio è in prossimità delle stazioni ferroviarie di Pavona e Cancelliera, e poco distante dalla stazione di Pomezia.

Il progetto di housing sociale, che sarà sostenuto dal fondo Fia, è stato presentato ieri mattina dalla sindaca di Roma Virginia Raggi e da Marco Sangiorgio, Direttore generale di Cdp Investimenti Sgr.
“Crediamo molto nel principio di coniugare la realizzazione di appartamenti con la riqualificazione urbana e il recupero degli appartamenti vuoti o abbandonati – ha spiegato Sangiorgio -. Il progetto è diffuso in tutta Italia, abbiamo una distribuzione molto concentrata sul centro nord e anche centro sud, a Roma l’area sarà quella di Santa Palomba nel IX municipio. L’investimento sarà di 126 milioni di euro sul territorio di Roma, con 20 milioni di euro in opere di urbanizzazione.

Si tratta di un’iniziativa con una serie di opere che trasferiscono Santa Palomba al centro della città. Ci sarà una messa in rete con smart house e smart living, con una rete di servizi sul territorio dove quindi si potrà anche lavorare, e con un potenziamento dei servizi di trasporto. Abbiamo dovuto aspettare molto tempo per arrivare ad oggi e inaugurare questa iniziativa a Roma ma oggi, seppur in ritardo, presentiamo qualcosa di davvero importante, forse la più grande tra quelle realizzate finora.
Sul fronte dei fondi ci potrebbe essere un addendum a connotazione pubblica, per cui ci sarà una gara”.

I nuovi appartamenti saranno destinati a famiglie monoparentali e/o monoreddito, anziani, disabili, studenti fuorisede, giovani coppie.

Tra i punti centrali del progetto, “la forte integrazione di servizi e abitazione: avremo una serie di spazi e servizi integrati con le abitazioni, questo anche per favorire il vivere temporaneamente in un luogo – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica di Roma, Luca Montuori -. L’housing sociale è una delle risposte fondamentali per una serie di categorie che si collocano a metà tra l’accessibilità all’edilizia residenziale pubblica e il mercato privato, una fascia grigia che oggi trova una risposta”.

Rispetto all’area individuata “è vero che Santa Palomba è lontana – ha sottolineato Montuori – ma noi dobbiamo iniziare a ragionare sulla città come area metropolitana, anche in considerazione del fatto che ci sono circa un milione di abitanti che ogni giorno vengono verso il centro e l’aver previsto delle navette che collegano all’area ferroviaria è un valore aggiunto perché noi dobbiamo limitare gli spostamenti con auto private”.

Altri progetti sono oggetto di confronto tra l’amministrazione capitolina e Cassa depositi e prestiti, infatti, “con Cdp stiamo lavorando a una serie di progetti su Roma – ha sottolineato la sindaca Raggi – come la riqualificazione di un complesso importante a piazza Verdi e un intervento molto importante per gli studenti a San Lorenzo. Poi c’è l’area di Guido Reni da riconsegnare alla città e tutta una serie di progetti di cohousing per gli anziani riutilizzando parte del patrimonio comunale”.

“Siamo in un mondo che sta correndo e in cui i modelli cambiano, i giovani non puntano più ad avere una casa di proprietà così come l’auto, tanto che si impone l’idea di auto condivisa e sharing e allo stesso modo non c’è più una ricerca spasmodica della casa: si punta ad affitti lunghi, riscatti, modelli che si vanno evolvendo – ha sottolineato Raggi -. Noi invece a Roma abbiamo trovato una città basata su modelli antichi, abbiamo trovato oltre 200mila case tra sfitte e invendute, gusci completamente vuoti che potrebbero ospitare persone ma che non vengono chiesti nonostante una domanda di abitare molto elevata. In questo c’è un patrimonio comunale completamente abbandonato, ci siamo trovati davanti a una selva da riorganizzare e ripensare a partire dalla tipologia dei beni che abbiamo trovato, e in questo il social housing è di estrema importanza perché riesce a captare i nuovi orientamenti: la possibilità di abitare in un luogo per poi spostarsi. Progetti come questo sono importanti per ripensare la società in chiave di resilienza, ovvero la possibilità di sopravvivere ai cambiamenti e sapersi rigenerare. Abbiamo la necessità che a Roma, che è una città con 3 milioni residenti che diventano 4,5 con i turisti, oltretutto aumentati in maniera incredibile di 3 milioni nei primi 3 mesi del 2018, si ricrei una comunità con insediamenti in cui la parte prevalente non sia solo l’abitazione privata ma gli spazi comuni da condividere: questo è il nuovo modello urbano in una società che cambia, anche se in questo non siamo aiutati dagli strumenti urbanistici che hanno tempi estremamente lunghi e vanno ripensati e cambiati, devono essere più duttili ed elastici”.

In occasione della conferenza stampa di stamattina è stata inaugurata anche la mostra “Nub: New Urban Body – Esperienze di generazione urbana” che racconta le più interessanti esperienze di social housing in Italia e che sarà visitabile fino al 10 giugno presso il Palazzo degli Esami a Roma, con il patrocinio di Roma Capitale e la collaborazione di Cdp Investimenti Sgr, Fondazione Housing Sociale e il Fondo Roma Santa Palomba SH gestito da DeA Capital Real Estate Sgr.

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