Sanità/ Lazio: Bartoletti (Fimmg), carenza posti letto al 30%

Per il presidente dei medici di famiglia il nodo vero sono le patologia croniche legate alla terza età. Forte crescita della spesa farmaceutica.

Nel Lazio c’è una carenza di posti letto che oramai da circa un anno a questa parte viaggia attorno al 30%. E durante i mesi in cui l’influenza colpisce maggiormente o quando si fa fatica a trovare un medico, questa carenza si sente di più. Il piano di rientro nel Lazio ha avuto anche e soprattutto questo effetto.

Pierluigi Bartoletti è presidente dell’associazione dei medici di famiglia di Roma, la Fimmg, e guarda alla situazione da un osservatorio in qualche modo privilegiato. “Che il debito sia ridotto è positivo perché permette di programmare a lungo termine, ma con i servizi ai cittadini siamo ancora indietro – dice – Il problema sono le prestazioni”.

E sì, perché tra ticket, cup, liste di attesa, alla fine il cittadino è sempre più costretto a ricorrere all’intramoenia se vuole avere un servizio in tempi decenti. “Ad oggi non è facile entrare nel sistema – dice Bartoletti – Il recup smista dove c’e posto, noi invece pensiamo che sia meglio  mandare i pazienti dove c’è l’eccellenza. Insomma, dialogare e avere un contatto con l’ospedale che più si è specializzato in una determinata malattia. In parte abbiamo iniziato per le patologie oncologiche, vedi all’Ifo o al Fatebenefratelli, ma dobbiamo proseguire”.

Nel Lazio, come in gran parte d’Italia, il vero nodo rimangono le patologie croniche, soprattutto se legate alla terza età. Il Lazio d’altronde non fa eccezione. Circa un terzo degli abitanti soffre di tali malattie e queste “succhiano” consistenti risorse al sistema. La spesa farmaceutica poi è tra le più alte di tutta la penisola, con un aumento tra il 2001 e il 2015 del 64%.

“Non basta solo aprire di più gli ambulatori, il medico di famiglia ha scarsa possibilità di interagire  col sistema ospedaliero. Serve fare sistema e non far dipendere lo standard di un servizio da questa o quell’asl – dice Bartoletti – La risposta è più attenzione e potenziare la medicina generale. Comunque qualche passo in avanti lo stiamo facendo: da ottobre, ad esempio, ci sarà la possibilità di prenotare un’ecografia entro 3 giorni”.

 

 

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