Sanità: ospedale Tivoli, a settembre riaprono tutti i reparti, gara in autunno per Tiburtino

governatore Rocca: "Abbiamo inviato al ministero della Salute una richiesta per l'ospedale Tiburtino che ci consentirà di portare a 392 posti l'ospedale.

Un momento della presentazione del cronoprogramma per la riapertura graduale dell'ospedale di Tivoli, colpito da un incendio a dicembre scorso, nella Sala Tevere della Regione Lazio.

Entro il 30 settembre riapriranno definitivamente tutti i reparti dell’ospedale di Tivoli, in provincia di Roma, colpito da un incendio nella notte tra l’otto e il nove dicembre scorso, che ha causato la morte di quattro persone e ha comportato il sequestro di diverse ale del nosocomio. A dettare i tempi è stato oggi il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha auspicato anche di poter lanciare in autunno – quindi poco dopo la riapertura complessiva dell’ospedale di Tivoli – la gara per la realizzazione del nuovo nosocomio Tiburtino che, con 392 posti, andrà a rafforzare i servizi sanitari nel quadrante. Intanto, in attesa degli sviluppi giudiziari, il presidente ha assicurato che qualora ci fosse un rinvio a giudizio “la Regione Lazio si costituirà parte civile”.

Per quanto riguarda il cronoprogramma illustrato oggi da Rocca, la prima data di riapertura per Tivoli è il 25 marzo quando sarà attivato il punto di primo intervento e sarà riaperto il reparto di dialisi. Successivamente saranno gradualmente riattivati la maggior parte dei reparti, tutti quelli di emergenza, tra il 22 aprile e il 24 maggio prossimi. Nel dettaglio, entro il 22 aprile riapriranno: il reparto di nefrologia, il servizio di immunoematologia e medicina, il reparto di medicina, il servizio di radiologia, il servizio psichiatrico di diagnosi e cura. Entro il 20 maggio aprirà invece il laboratorio di analisi. Entro il 24 maggio sarà la volta del blocco operatorio e del reparto di rianimazione. Nella stessa data sarà attivato il punto nascita e il reparto di emodinamica. Diverse di queste aree sono state oggetto di sequestro, ha precisato il presidente Rocca. Entro il 30 settembre infine sarà riaperto il pronto soccorso nell’ala A, dopo che sulla struttura è stato disposto il sequestro della procura a seguito del rogo.

“Ci sono una serie di adempimenti e lavori che vanno fatti per riaprire il pronto soccorso”, ha chiarito Rocca. “È un lavoro serio, non è una romanella. La scorsa settimana c’è stato il sigillo finale con le due Asl per le riaperture”, ha sottolineato il presidente, ricordando che: “In questa tragica vicenda, tragica perché purtroppo 4 persone hanno trovato la morte anziché una risposta al loro bisogno di salute, ho provato una grande sofferenza. Da quella data c’è stato un lavoro intenso per arrivare a un cronoprogramma di graduale riapertura” e “adesso siamo impegnati al massimo e vigileremo perché sia rispettato il cronoprogramma”. Uno dei punti nevralgici, secondo il presidente, è stato lo sblocco di 700 milioni di euro per i sistemi antincendio e quelli antisismici. “Una mancanza su cui eravamo a lavoro già da giugno-luglio, per stanziare oltre 700 milioni di euro per l’antincendio nei nosocomi del Lazio che non erano stati spesi. Dal 2015 – ha osservato Rocca – c’erano centinaia di milioni di euro che non erano stati spesi per i sistemi antincendio e antisismici”.

Il tutto senza perdere di vista il rafforzamento della rete nel quadrante, e quindi la realizzazione del nuovo ospedale Tiburtino. “Dico sempre che non ci dobbiamo mettere un giorno in più ma neanche uno in meno di quello che è necessario – ha detto Rocca -, quindi dobbiamo lavorare affinché lo si realizzi il prima possibile. È ovvio che se riuscissimo ad avere quest’anno, prima dell’estate, non solo la progettazione esecutiva ma anche il via libera per lo sblocco dei 200 milioni di euro dal ministero della Salute, e se quel terreno individuato dovesse essere confermato, siamo in condizione di andare a gara già in autunno”. Poco prima, nel corso della conferenza, il presidente però aveva spiegato: “Abbiamo inviato al ministero della Salute una richiesta per l’ospedale Tiburtino che ci consentirà di portare a 392 posti l’ospedale. Il terreno ha un problema di cedimento emerso in sede di conferenza dei servizi, il sito è in valutazione insieme ad altre due alternative, sempre in zona. In ogni caso è possibile che quel progetto vada incontro a un adeguamento. Terremo informati i cittadini della comunità di Tivoli”.

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