Un concerto per rischiarare il buio e vivere l’esperienza dell’ascolto totale, in modo da escludere le “interferenze” della vista: così il Centro regionale Sant’Alessio Margherita di Savoia per i ciechi ha voluto celebrare la “festa della luce” ieri, all’ora del crepuscolo. Gli ospiti, raccolti nella Basilica di Sant’ Alessio, all’Aventino, sono stati invitati a bendarsi con le mascherine, anche per ricordare il giorno di Santa Lucia, patrona della vista.
Ma ieri è stata anche l’occasione di avviare i festeggiamenti in vista del 2018, quando Ipab compirà 150 anni di vita, in una veste rinnovata ma sempre fedele all’obiettivo per il quale è nato, che è quello di sostenere i non vedenti. Come ricordato dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Oggi il Centro vanta conti in ordine e un solido programma di valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare, che gli consentirà di avere a disposizione ulteriori risorse per i suoi progetti volti alla didattica” – ha detto riferendosi al Fondo Immobiliare Sant’Alessio gestito da Sorgente Sgr, che ha avviato la riqualificazione dei palazzi dell’Ipab proprio quest’anno. “La Regione Lazio – ha aggiunto Zingaretti – al cui vaglio Ipab è sottoposto, continua a sostenere il centro e i suoi sforzi verso una sempre maggiore aderenza alla missione di 150 anni fa”.
Proprio la Basilica di Sant’ Alessio è stata la prima “casa” dell’Istituto, che fu fondato su iniziativa di Papa Pio IX “pel ricovero e per la educazione de’ poveri fanciulli ciechi dello Stato Pontificio” (come risulta nella lettera del Santo Padre, letta nel corso della festa). L’organizzazione, affidata ai padri Somaschi, è stata la prima vera scuola dove i non vedenti hanno potuto apprendere di musica, ma soprattutto padroneggiare la lingua scritta con il metodo Braille. Nel tempo l’Istituto si è trasferito da Sant’Alessio a Viale Odescalchi (nel quartiere dell’Eur), poi nel 1987 è stato fuso con l’Ospizio Margherita di Savoia per i Poveri Ciechi, dopo aver ottenuto il riconoscimento di Ente Morale ed essere classificato come IPAB, Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza.
Dai documenti, letti nel corso della Festa nella Basilica, sono emersi soprattutto i grandi successi ottenuti nella didattica sin dagli esordi: nell’annuncio sul “Popolo di Roma” del 1879 si parlava di lettere scritte “con una perfezione che noi a prima vista l’abbiamo creduta in litografia, tanto sono esatti i caratteri”. Successi che hanno convinto l’Ipab ad organizzare esperienze sensoriali innovative in corsi per manager, ma anche iniziative culturali rivolte alla città di Roma, aprendo a tutti il suo patrimonio umano e sociale, come ricordano i vertici dell’organizzazione, il presidente Amedeo Piva e il direttore generale Antonio Organtini. La calda voce del Direttore Organtini, infine, ha guidato gli spettatori nell’ascolto “al buio”, denso di emozioni, delle arie di Durante e Vivaldi, interpretate dall’Orchestra Roma Tre con il Coro Lirico Italiano.