Riflettori sempre accesi sulle licenze taxi a Roma. “Il Comune di Roma, 17 anni fa, con il sindaco Veltroni fece un concorso. E Veltroni diede mille licenze gratuitamente – ha detto il ministro per le Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso intervistato dal direttore dell’Adnkronos Davide Desario alla convention di Fdi a Brucoli (Siracusa) – Oggi Gualtieri mi dice che non può applicare la legge perché deve rinunciare al 20% delle licenze. Ma come? Veltroni lo fece, e oggi con un’emergenza come quella a Roma si pretende di fare cassa su quella emergenza. Impari da Veltroni! Non dico da uno dei nostri, ma da uno di loro“.
La replica a stretto giro è arrivata dall’assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè. “Il Ministro Urso, invece di prendersela con i sindaci vada a rileggersi il provvedimento che ha appena fatto approvare e che non risponde affatto alle reali esigenze di tassisti e amministrazioni comunali. E nel caso di Roma non tiri in ballo le licenze rilasciate dall’Amministrazione di Veltroni, perché quei bandi erano del 2004, molto prima della Legge Bersani che introduceva le licenze onerose con il 20% riservato ai comuni; proprio tenendo conto di una relazione dell’AgCom che evidenziava l’utilità di garantire ai comuni una percentuale in grado di aiutarli a sostenere le tante spese pubbliche collegate all’aumento di licenze e quindi di taxi”, scrive Patanè in una nota.
“Nel 2006 – prosegue Patanè – la Giunta Veltroni fece poi scorrere la vecchia graduatoria per altre mille licenze, quelle a cui fa riferimento il Ministro, portando ad un aumento complessivo di 2500 licenze. Inoltre, programmò anche un nuovo bando per ulteriori oltre mille licenze tra il 2008 e il 2009, proprio applicando la Legge Bersani. Ma nel 2008 Sindaco divenne Alemanno che, come ricorderà Urso, bloccò tutto”.