Ormai da settimane imperversa un drammatico conflitto in Ucraina, e tra le conseguenze delle guerra c’è la migrazione di moltissime persone dal Paese teatro del conflitto e soprattutto, statistiche alla mano, trattasi di madri con figli al seguito, e proprio per questo anche a Roma e nel Lazio si sta procedendo con un programma di inserimento degli studenti ucraini nelle scuole dell’obbligo.
Il presidente di ANP Roma, Mario Rusconi, intervistato da Radiocolonna.it, descrive innanzitutto modalità di inserimento dei giovani studenti e come, visti anche i tempi di pandemia di Covid 19, le scuole di Roma e del Lazio stanno mostrando una grande generosità e professionalità nell’accogliere già i primi ragazzi dall’Ucraina.’’ I problemi che si porranno prossimamente – rileva – già li conosciamo, ovvero quelli legati alle vaccinazioni anti-Covid e alle malattie esantematiche, è stato calcolato che in Italia in questi primi giorni dall’inizio del conflitto sono arrivati quasi 20.000 fra bambini e ragazzi, quindi ci vorranno più classi e di conseguenza più insegnanti”
Secondo Rusconi il problema che rimane di difficile soluzione è quello relativo ai locali, perché avendo più classi e più insegnanti non sapremo come fare in modo che questi ragazzi siano inseriti in locali adatti. ‘’In molte scuole della nostra regione – afferma – stanno inserendo già molti ragazzi che per il momento magari si stanno affidando ad un parente che già lavorava in Italia”.
Per Rusconi sarà importante immaginare delle figure professionali idonee a guidare nell’inserimento questi giovani studenti, per evitare che possano crearsi dei problemi nelle classi, “Noi dobbiamo avere nelle classi – sottolinea – dei veri e propri mediatori culturali, cioè persone qualificate che conoscono sia l’ucraino che l’italiano e contestualmente abbiano la capacità di indirizzarli dal punto di vista formativo, non basta insomma un semplice traduttore, inoltre servirà oltre all’aspetto linguistico anche quello psicologico”.
Molto spesso nella scuola si fa riferimento al fatto che mancano i fondi, allora qualcuno si domanda come verranno coperti eventuali costi di questa, pur necessaria, iniziativa. “Il Ministero – risponde Rusconi – ha già stanziato decine di milioni per l’accoglienza di questi bambini e ragazzi, ma il problema ci sarà a settembre quando avremo quasi certamente un quadro più completo della situazione, con un gran numero di persone rifugiate nel nostro Paese e pur a guerra finita, come si spera, ci sarà il problema della sistemazione a livello logistico non solo nelle scuole, ma anche in appartamenti e case famiglia, è un problema piuttosto consistente e bisognerà metterci tutte le energie e risorse possibili”.
Ma quali sono i primi segnali che arrivano dal mondo scolastico rispetto all’accoglienza di studenti provenienti dall’Ucraina? Rusconi fa notare segnali senz’altro positivi: “Sono segnali entusiasmanti, che speriamo però non si spengano esaurita l’emozione del momento, abbiamo scuole che hanno organizzato dei concerti e delle manifestazioni di accoglienza, è molto positivo l’atteggiamento in generale e speriamo che questi momenti siano seguiti da una buona organizzazione, perché purtroppo la difficoltà rimane sempre quella”.