Per sistemare le scuole di Roma servirebbero 9,2 miliardi di euro dei 200 necessari a livelli nazionale. A fare i conti, scrive oggi il dorso locale di Repubblica, sono i ricercatori della fondazione Giovanni Agnelli che, nel Rapporto sull’edilizia scolastica, tracciano uno sconfortante panorama per le scuole del nostro Paese.
La Capitale, a cui mancano i fondi anche per la manutenzione ordinaria, non è neppure tra le ultime in classifica. Ma l’elenco delle mancanze negli edifici scolastici della Capitale è lungo e vario. Si passa dalla fastidiosa (ma innocua) porta rotta, passando per il bagno fuori servizio, fino ai solai pericolanti che crollano (come successo lunedì mattina alla “Angeli della città” al Tufello).
Purtroppo i crolli di soffitti non sono episodi isolati, visto che le scuole romane hanno strutture in media abbastanza vecchie: 929 su 1.743 sono state costruite prima del 1975 (143 risalgono all’epoca fascista) anno in cui è entrato in vigore il decreto che ha fissato le norme di riferimento per la realizzazione degli istituti d’istruzione.
Un ulteriore dato allarmante riguarda quelle scuole (circa il 37%) che a Roma si trovano in “aree considerate problematiche”: nella maggior parte dei casi si tratta di casi in cui gli edifici scolastici si trovano vicino a discariche, industrie i quintali o strade ad alto scorrimento.