Sicurezza: “Roma paga anni di degrado”, per Lucarelli serve prefetto con più poteri

Stiamo lavorando sul degrado, sull'illuminazione, sull'ampliamento della videosorveglianza, molto è stato fatto in questo anno e mezzo, ma sappiamo che c'è ancora molto da fare", spiega l'assessora alla Sicurezza e Pari opportunità

I dati sulla percezione della sicurezza a Roma mostrano che “paghiamo anni di grande degrado della città. Se si cammina in una strada senza luce, dove c’è sporcizia, ci si sente insicuri. Stiamo lavorando sul degrado, sull’illuminazione, sull’ampliamento della videosorveglianza, molto è stato fatto in questo anno e mezzo, ma sappiamo che c’è ancora molto da fare”. È quanto spiega l’assessora alla Sicurezza e Pari opportunità di Roma, Monica Lucarelli, in un’intervista al dorso locale del Corriere della Sera. Lucarelli  auspica un conferimento di maggiori poteri al nuovo prefetto di Roma e interventi ad hoc, coordinati con il Viminale, che tengano conto della vastità del territorio e della densità della popolazione in città.

Dai dati Istat sul Bes emerge un quadro preoccupante sulla percezione della sicurezza. Le donne si sentono più minacciate, soprattutto di notte. Come pensate di intervenire?

“Dobbiamo fare di più certamente. L’episodio all’Esquilino, ad esempio, ha comunque causato un trauma alla giovane vittima e questo non deve accadere. È un processo lungo ma qualcosa sta già cambiando. Innanzitutto, grazie alla rete di vidcosorveglianza e di controlli che sono stati rafforzati, gli autori delle violenze sono stati tutti arrestati in pochi giorni, mentre prima restavano impuniti. Sul lungo periodo, la certezza di essere rintracciati se si commette un reato, è un deterrente. Inoltre con le azioni interforze da gennaio ci sono state oltre 430 denunce e 200 arresti su 34 mila persone identificate: numeri importanti rispetto al passato”.

Resta il fatto che l’area tra Termini e l’Esquilino è spesso al centro di cronache di degrado e criminalità. Alcuni comitati hanno chiesto che siano spostate le strutture per l’accoglienza dei senzatetto. Lei è d’accordo?

“Con l’assessora alle Politiche sociali, Barbara Funari, affrontiamo il tema settimanalmente nei tavoli del Comitato per l’ordine e la sicurezza. Tuttavia riteniamo che non si risolverebbe il problema spostando l’accoglienza, anzi. Le strutture caritative sono li perché si fermano i senzatetto, come in tutte le stazioni delle grandi città. È sbagliato credere che ci siano i senzatetto perché c’è la Caritas: c’è la Caritas perché lì ci sono i senza fissa dimora. Il grande lavoro che si sta facendo è offrire a queste persone un’opportunità per cambiare le proprie condizioni di vita, attraverso l’accoglienza. Ma è un percorso lungo. Sono persone che spesso hanno problemi di dipendenza, di salute o psicologici, quindi molti rifiutano l’assistenza e non gliela si può imporre”.

Quali strumenti sì possono mettere in campo?

“Sarebbe utile riconoscere più poteri al prefetto e soprattutto avere un prefetto che resti per più anni e possa dare continuità alle azioni avviate. Una buona risposta sta arrivando anche dal lavoro con il ministero dell’Interno ma servirebbero misure ad hoc per la Capitale tenendo conto che, a differenza delle altre metropoli, il territorio è molto più vasto e la densità di popolazione è molto più alta”.

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