Sicurezza scuole: in 4 anni a Roma solo 27 interventi di manutenzione

L’allarme di Legambiente: “A questo ritmo, per realizzare i soli lavori di manutenzione urgente ci vorrebbero oltre 63 anni". Rebecchini (Acer): destinati 40 mln per rifacimento 90 scuole

Scuole
(immagine repertorio)

Le scuole del Lazio cadono a pezzi, per rimettere in sesto solo quelle della Capitale ci vorrebbe “oltre mezzo secolo per realizzare i soli interventi di manutenzione urgente che servirebbero”.

É quanto emerge dal dossier presentato a Roma da Legambiente ‘Ecosistema Scuola, sulla qualità degli edifici scolastici’, nell’ambito del secondo Forum Nazionale dell’Edilizia Scolastica.

Nel Dossier, per il Lazio “i soli capoluoghi di Latina e Frosinone inviano dati – denuncia l’associazione – mentre non lo fanno Rieti e Viterbo ma soprattutto continua a non mandare dati la capitale. Roma, con le sue 1.194 scuole, è evidentemente la città col maggior numero di edifici scolastici d’Italia, e già nel 2014, l’ultima volta che l’amministrazione comunale inviava i dati per il dossier, comunicava la necessità di manutenzione urgente nel 36% degli istituti di competenza comunale, ad oggi però sono stati realizzati solo 27 interventi in 4 anni attraverso le linee di finanziamento nazionali o regionali. A questo ritmo, per realizzare i soli lavori di manutenzione urgente ci vorrebbero oltre 63 anni”. Lo rende noto Legambiente.

“Che nelle scuole della capitale, a questa velocità, ci possa volere oltre mezzo secolo per realizzare i soli interventi di manutenzione urgente che servirebbero, è assurdo – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – così come è inaccettabile che da anni le amministrazioni comunali romane siano impossibilitate a fornire i dati per il dossier, numeri peraltro comunicati da tutte le maggiori città italiane; non avere contezza di questi dati vuol dire evidentemente non riuscire a progettare e concretizzare gli interventi necessari alla riqualificazione degli spazi scolastici di Roma”.

“Nel resto del Lazio – si legge – se erano il 65% gli edifici scolastici che necessitavano di interventi di manutenzione urgente nel 2015, salgono all’80% nel 2016. Gli edifici scolastici delle due città prese in esame di Latina e Frosinone sono mediamente giovani, con il 52,8% costruito dopo il 1974; solo il 3,3% risulta fatto con criteri di bioedilizia, e solo il 3,3% con criteri antisismici. La verifica di vulnerabilità sismica risulta invece eseguita su appena il 60% degli edifici. Sulla manutenzione degli edifici il quadro è poco confortante visto che solo l’1,1% ha goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni nonostante l’80% necessiti di interventi urgenti. Le indagini diagnostiche dei solai sono state realizzate solo sul 15%. Sulla messa a norma la situazione non è migliore: solo il 15% possiede il certificato di agibilità e di agibilità igienico-sanitaria e il 17,6% di prevenzione incendi. Tutte le scuole presentano impianti elettrici a norma e il 91,2% ha i requisiti minimi di accessibilità. Gli edifici che utilizzano energia rinnovabile sono il 18,7% tutti da solare fotovoltaico”.

“I numeri che vengono forniti dal dossier, raccontano un quadro allarmante – conclude Scacchi –, in pochissimi edifici si riescono a svolgere lavori di manutenzione straordinaria necessari, se pur ce ne sarebbe bisogno praticamente dovunque; è scarsa la certificazione e sono bassi i numeri sulle verifiche di vulnerabilità sismica nei solai, e ancora poche sono le scuole con tetti fotovoltaici e progetti di efficientamento energetico. Migliorare le nostre scuole vuol dire migliorare il futuro, i comuni devono imparare a progettare meglio per accedere ai fondi necessari per la riqualificazione dell’enorme patrimonio di edilizia scolastica del Lazio”.

“Per le scuole di Roma é stato messo un fondo molto importante, di circa 40 milioni di euro per il rifacimento di 90 scuole – ha assicurato in una intervista, al Corriere della Sera, Nicolò Rebecchini, il presidente dei costruttori di Roma al Tavolo per Roma.

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