“Ama è finita nel pantano e nell’opacità. Si licenzia negli appalti per fare cassa, si attacca il contratto nazionale con una violenza mai vista, si continuano a dispensare aumenti e favori. Il clima che si respira in azienda è quello della fine dell’impero, con costanti assalti alla diligenza”. Così in una nota Giancarlo Cenciarelli, Marino Masucci e Massimo Cicco, segretari generali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio, annunciano “lo sciopero di tutti i lavoratori di Ama e di tutti i lavoratori in appalto per conto di Ama, per l’intera giornata del 26 aprile 2021. Una mobilitazione che si preannuncia lunga – dicono i sindacalisti -, per salvaguardare un’azienda pubblica ridotta all’osso, fuori controllo, senza regole”.
“In queste settimane nel territorio spuntano come funghi aziende esterne che operano in affidamento diretto – continuano i sindacalisti – anche in servizi core come la raccolta domestica. Si producono 350 licenziamenti in meno di un anno, e le procedure assunzionali sono al palo. Si cancella il contratto nazionale negli appalti per creare lavoro povero e raschiare il fondo, mentre si procede con affidamenti fuori controllo, nella peggiore tradizione della Capitale. Un impazzimento senza progetto. E in questa confusione non esiste nessuna garanzia sul rispetto delle norme di sicurezza e sulla salute di chi lavora in Ama o in appalto per conto di Ama, e dentro l’azienda non si rispettano le norme di contenimento del Covid, con la situazione dei contagi che torna ad essere preoccupante”.
Ama, sorpresa per sciopero visto momento delicato azienda
Da parte sua la municipalizzata dei rifiuti si dice sorpresa dello sciopero annunciato ieri. Anche perché – spiega in una nota da Ama spa – il piano di risanamento richiesto da Roma Capitale lo scorso 9 giugno con la delibera 106/2020 è, infatti, in questo momento oggetto di discussione in Assemblea capitolina.
Fin dall’insediamento dell’attuale organo amministrativo, a ottobre 2019 – spiega l’azienda – si è lavorato per risolvere la grave situazione ereditata attraverso un’approfondita due diligence, che ha portato all’approvazione dei 3 Progetti di bilancio 2017, 2018, 2019, della Relazione sulla situazione patrimoniale al 30 dicembre 2020, ai sensi dell’art. 2446 del codice civile, del Piano Strategico Operativo, che ricomprende il Piano di Gestione Annuale e il Piano Industriale Pluriennale 2020-2024, nonché del Piano di Risanamento.
Sul lato del rilancio nel corso del 2020 – continua la nota – ha messo a punto un Piano Industriale da 340 ml di euro al fine di risolvere le problematiche sia sul versante raccolta, sia soprattutto sul lato impiantistico con la costruzione di 8 nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti, il tutto con l’assunzione nel quadriennio 2021-2024 di oltre 900 persone, di cui 300 solo nel 2021. La due diligence effettuata è stata un’operazione di trasparenza e verità sui conti dell’azienda, con la “rilettura” dei bilanci dal 2003 al 2016, ed ha messo in evidenza problematiche trascurate e non affrontate per troppo tempo. Contemporaneamente, con l’accordo sindacale del 22 luglio 2020, l’attuale management si è fatto carico delle scelte poste in essere dai precedenti organi amministrativi, in relazione alla gestione dei clienti business (utenze non domestiche). Il tutto grazie all’approvazione da parte di Roma Capitale del Piano assunzionale 2020, il cui iter sarà finalizzato, come indicato nell’accordo sindacale sopra richiamato, dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea Capitolina e dell’Assemblea dei soci di AMA dei bilanci 2017, 2018 e 2019 e del Piano di risanamento con gli interventi sul capitale.