Slitta l’ok al bilancio consolidato di Roma, che non sarà approvato entro la data di scadenza prevista del 30 settembre. Ad annunciarlo oggi in Assemblea Capitolina è lo stesso assessore al Bilancio e Partecipate Giovanni Lemmetti.
A “bloccare” l’approvazione del documento è il bilancio di Ama che non è ancora stato approvato dall’ assemblea societaria, a causa di una verifica ancora in corso a Palazzo Senatorio di alcune passate partite contabili tra la municipalizzata e il Comune. E i sindacati lanciano l’allarme: “La crisi aziendale è alle porte. Ora la vertenza è legata al nodo del bilancio. Indiciamo quindi lo stato di agitazione e, se non si dovesse arrivare subito all’approvazione, lo sciopero sarà inevitabile”.
Nel frattempo già domani Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel saranno in piazza Santi Apostoli per una prima assemblea pubblica sul tema. Lemmetti, intanto, rassicura: “Ama ha perfettamente tutte le risorse previste dal piano tecnico finanziario per soddisfare le esigenze, il pagamento degli stipendi, i fornitori e tutto ciò che riguarda il servizio pubblico. La verifica sulle partite non incide minimamente e l’azienda ha risorse per pagare tutti gli stipendi di qui alla fine dell’anno senza alcun problema. È volontà dell’amministrazione sostenere l’azienda”. L’assessore, al contempo, riferisce all’Aula di una “sanzione accessoria” prevista per il ritardo dell’ok al consolidato che “comporta il blocco delle assunzioni fino a che non venga approvato. Quindi, dovremo attendere questo per portare a termine la delibera sul fabbisogno di personale approvata dalla giunta”. Molto critico il Pd secondo cui “il caos nelle aziende capitoline certifica il fallimento della giunta Raggi, un disastro politico-amministrativo che si riversa giornalmente nel degrado che soffoca la città”, dice il capogruppo dem Giulio Pelonzi. La sindaca da parte sua ammette che “il tema dei servizi pubblici è il tallone d’Achille di Roma. Non mi stupisce più di tanto – afferma Raggi – perché penso immediatamente ad Ama e Atac che sono state non aziende al servizio dei cittadini e del pubblico ma al servizio dei privati. Sappiamo benissimo che le parole d’ordine erano assumere parenti e amici, non sappiamo dove siano finiti tutti i soldi che Roma Capitale nel corso degli anni ha dato a queste società. So che stiamo lavorando tantissimo per cambiare quelle aziende e ci auguriamo che la percezione abbia un’inversione di tendenza”. In giornata viene ufficializzata anche l’approvazione del bilancio 2017 di Atac, la municipalizzata dei trasporti di Roma che ha intrapreso la strada del concordato preventivo per risanare i suoi malandati conti. Lo scorso anno ha chiuso con 120 milioni di perdite di esercizio (nel 2016 erano stati 212 milioni, mentre nella semestrale 2018 il Campidoglio ha annunciato il “primo risultato netto positivo”) e i mezzi su gomma e ferro hanno percorso in città 5 milioni di chilometri in meno rispetto all’anno precedente, prevalentemente per la vetustà dei bus. Quest’anno si sta già lavorando ad un’ inversione di rotta: un’iniezione importante di nuovi autobus è attesa agli inizi del 2019.(Fonte Ansa).