‘’L’Italia ripartirà con green e bellezza’’. Con questo auspicio il Premier Giuseppe Conte ha dato il via agli ‘’Stati Generali”.
Dieci giorni di incontri con istituzioni, esperti, parti sociali e rappresentanze europee, per mettere a punto il piano di rilancio dell’economia Italiana nell’era post coronavirus.
L’iniziativa, al di là dei discorsi di rito dei vertici comunitari, è partita, subito, male perché il Presidente del Consiglio non è finora riuscito a coinvolgere anche i partiti dell’opposizione, che hanno invece rivendicato nel Parlamento l’unica sede qualificata per un vero confronto. Ma ancora “più triste” e desueto è stato l’esordire lasciando intendere che la nostra risorsa è soprattutto il patrimonio artistico e paesaggistico dell’Italia insieme alla parola magica ‘’green’’.
Se nella fase pre Covid 19 eravamo già arretrati nelle preferenze dei turisti, senza riuscire ad arginare la concorrenza di altri Paesi, dopo il blocco generale (e le varie paure) sarà certamente più difficile contare sui nostri siti archeologici e sulle bellezze naturali, di cui siamo più capaci di vantarci che di valorizzarli. Riguardo alla rivoluzione verde* potrebbe persino rappresentare un costo che ora non possiamo permetterci, tenuto anche conto del crollo dei prezzi del petrolio.
La Ue per collaborare finanziariamente alla nostra ripresa economica chiede la presentazione di piani dettagliati. Non basterà certamente mettere a sistema i musei e i panorami per elaborare un valido programma di ripresa. Occorre trovare una nuova vocazione credibile per il ‘’Bel Paese’’ in un ambiente ormai globalmente monopolizzato dalla tecnologia e dal digitale.
Il piano messo a punto dalla task force di Vittorio Colao indica molti fronti sui quali rinnovarsi, ( forse anche troppi!), ma spetta solo alla politica scegliere a che cosa puntare, insieme ad un sicuro timing degli interventi e alla possibilità di centrare gli obiettivi.
Nessun provvedimento deve fare la fine dei molti aiuti alle imprese e alle famiglie,già varati, senza avere la consapevolezza delle tempistiche e delle procedure per erogarli.
Queste ” fanfaronate” hanno negli anni generato scontento, disaffezione verso la politica e rabbia. Le cifre “sbandierate” sono sempre impressionanti ma poco o niente di quei fiumi di denaro arriva davvero sul campo.
*Sappiamo tutti in che condizioni deplorevoli si trova, da esempio, il grande verde di Villa Pamphili dove ha sede “gli Stati Generali”. Un degrado che gli ospiti NON devono assolutamente vedere perché dimostrerebbe cosa e come il nostro paese amministra la bellezza e il green. Quindi tutti blindati nella sede doverosamente resa presentabile! (ndr.)