Stellantis, anno nero. E sale la preoccupazione a Cassino

Il costruttore ha chiuso il 2024 con ricavi netti pari a 156,9 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto al 2023. E nello stabilimento ciociaro sale la tensione

Un anno nero per Stellantis, con inevitabili riflessi anche sugli stabilimenti dell’ex Fiat, incluso Cassino. Il costruttore, infatti, ha chiuso il 2024 con ricavi netti pari a 156,9 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto al 2023, e consegne consolidate in diminuzione del 12% a 4,5 milioni di unità. L’utile netto è dunque risultato di 5,5 miliardi di euro, in calo del 70%, mentre l’utile operativo rettificato di 8,6 miliardi di euro è diminuito del 64%.

John Elkann, presidente e azionista della casa automobilistica, ha cercato di rassicurare mercato e lavoratori. “Nonostante il 2024 sia stato un anno di forti contrasti per l’azienda, con risultati al di sotto del nostro potenziale, abbiamo raggiunto importanti traguardi strategici. In particolare, abbiamo lanciato nuove piattaforme e modelli multi-energy, novità che proseguiranno nel 2025 e abbiamo avviato la produzione di batterie per veicoli elettrici attraverso le nostre joint venture e abbiamo reso operativa la partnership con Leapmotor International”.

E anche nel Lazio sale la tensione, specialmente a Cassino, con 2.600 lavoratori a rischio, oltre 45 giorni di inattività da inizio anno e una produzione in picchiata del 45%. Lo stabilimento, che produce Alfa Romeo Stelvio, Giulia e Maserati Grecale, sta attraversando una fase critica senza precedenti. La ripresa delle attività è prevista per il 10 marzo, mentre i reparti di lastratura e verniciatura riprenderanno parzialmente dal 4 marzo.

La situazione è particolarmente preoccupante considerando che nei primi due mesi del 2024 l’impianto ha operato solamente per 13 giorni. Secondo le stime sindacali, se questo trend dovesse continuare, la produzione auto annuale potrebbe precipitare a sole 20.000 unità, mettendo a serio rischio la sopravvivenza dello stabilimento ciociaro.

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