Incontri, telefonate, faccia a faccia. Tentativi andati a vuoto, uno dopo l’altro. I proprietari delle mura di Spin Time non vogliono vendere il palazzone occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme al Campidoglio. Salta così – scrive ‘’La Repubblica’’ l’acquisto dell’immobile, un’operazione prevista nel Piano Casa dell’amministrazione Gualtieri assieme alla rigenerazione del Maam di via Prenestina.
La proprietà è stata chiara: lì, nell’ex sede dell’Inpdap tra San Giovanni e l’Esquilino. Investire sgr, che fa capo a Banca Finnat della famiglia Nattino, vuole realizzare un albergo. La speranza è di riuscire nell’impresa — difficile considerati i tempi strettissimi — di aprire l’hotel per il Giubileo. E il Campidoglio? L’obiettivo era chiaro: prendere lo stabile e ristrutturarlo per ricavare dai lavori il numero di appartamenti sufficienti a ospitare le cosiddette fragilità, quei nuclei familiari (o single) che non sono autosufficienti e hanno bisogno di un’abitazione.
Allo stesso tempo, sarebbero state preservate tutte le funzioni sociali dello Spin Time. Nel palazzo al civico numero 55 ci sono una palestra e una scuola popolare, c’è la redazione dei ragazzi di Scomodo. Esperienze ora a rischio, perché quell’immobile per i proprietari non ha letteralmente prezzo. Anche perché gli ultimi avvenimenti rafforzano la convinzione che la cessione non sia affatto necessaria.
La proprietà è la stessa del palazzo occupato in via delle Province, reduce dallo sgombero soft voluto gestito dalla prefettura in collaborazione con il Comune e la Regione. Lo stabile è stato liberato senza il minimo accenno di tafferugli ed è già in ristrutturazione. L’ambizione del fondo Investire sgr è di ottenere il bis.
Della faccenda si dovrà occupare ovviamente palazzo Senatorio: il primo cittadino Roberto Gualtieri e l’assessore al Patrimonio, Tobia Zevi, sono sul pezzo. Tanto più che la notizia del naufragio della trattativa circola già da giorni in Viminale.
Tutte le parti in causa, insomma, hanno preso ormai atto dello stop. Una questione che interessa centinaia di persone in emergenza abitativa e un immobile diventato simbolo della lotta dei movimenti per la casa. Il palazzo è finito ovviamente nella lista degli sgomberi della prefettura. Ed è ora al posto numero tre tra le priorità. Dopo il recupero di via del Caravaggio, è arrivata la volta dell’ex clinica Valle Fiorita e poi viale delle Province.
Situazioni per cui le diverse proprietà, ognuno per conto proprio, si erano mosse con i propri avvocati ottenendo sentenze e ordinanze di sfratto dai magistrati del Tar del Lazio e dai colleghi del tribunale civile.
Nel listone che ora si apre con via Tiburtina 770 – già in corso il passaggio da casa a casa per le fragilità individuate dal Comune — ritornando in zona Esquilino spicca Spin Time. L’immobile che il Campidoglio voleva acquistare e per cui adesso non c’è più trattativa. Come detto. Spin Time diventerà un hotel per turisti e vacanzieri alla ricerca di una stanza non troppo distante dalla stazione Termini e a due passi dalla fermata della metro Manzoni, piazzata lungo la linea A dell’underground capitolino.
Al Campidoglio l’onere di trovare una soluzione per gli abitanti che con tutta probabilità a questo punto dovranno abbandonare le loro case. L’obiettivo dell’amministrazione era quello di riqualificare la struttura per realizzare alloggi. All’interno di Spin Time risiedono da una decina d’anni circa 400 persone tra famiglie e single.