Si bloccano gli scavi della Metro C tra Colosseo e Fori Imperiali perché mancherebbe l’ok finale del Campidoglio. È questa una delle notizie più rilevanti sfuggite al tema Covid in questa primavera molto particolare del 2020. Nonostante i fondi stanziati dal Cipe, infatti, l’assenza di una firma all’assessorato trasporti renderebbe impossibile la prosecuzione degli scavi in direzione Piazza Venezia. Non una semplice quisquilia burocratica, ma un passaggio importante che riguarda la più grande opera del tpl in costruzione a Roma. L’unica – a livello nazionale – a non essere stata fermata dal Coronavirus insieme al Ponte Morandi.
A fare chiarezza c’ha pensato Salviamo la Metro C, il comitato che monitora i lavori della linea romana. “In realtà le talpe non sono di nuovo ferme perché non sono mai ripartite – spiegano – quindi il fatto da tenere a mente è che le talpe non sono mai ripartite per scavare quel tratto di 190 metri di gallerie per arrivare sotto Piazza Venezia mancando, infatti, l’ultimo via libera dopo quello arrivato dal CIPE, che è quello del Comune, come scrive la stampa in questi giorni”. Secondo il comitato, tenere ferme le talpe avrebbe due inconvenienti: il primo economico, visto che il loro ‘letargo’ implicherebbe dei costi, il secondo legato alle tempistiche, visto che lo stop crea inevitabili ritardi anche sugli altri cantieri attivi della tratta T3.
“Confrontando con altri atti del passato, sempre consultabili sullo stesso sito , siamo stati messi in grado di dire che l’approvazione della delibera è avvenuta in tempi record da parte del CIPE –conclude SLMC – perché non si dà ai cittadini romani la possibilità di seguire allo stesso modo i diversi step della delibera all’interno della burocrazia capitolina, in modo tale da permettere loro di formarsi un giudizio oggettivo e fondato sulle tempistiche e sull’operato?”