Nonostante annunci e proclami il Comune non ha ridotto la tassa sui rifiuti ai commercianti colpiti dal Covid: i bollettini Ama per la Tari dei primi sei mesi del 2021 sono inratti a tariffa piena e il colpo rischia di essere molto duro soprattutto per ristoratori e albergatori.
L’accusa – riferisce ‘’La Repubblica’’ – arriva da Confcommercio, Confesercenti e dalla Cna di Roma, l’associazione che rappresenta piccole e medie imprese della Capitale: «Troviamo inqualificabile che ai nostri imprenditori stiano arrivando i bollettini della Tari senza l’applicazione di alcuna riduzione’’. Attacca Stefano Di Niola della Cna Roma.
‘’In particolare – rileva a ‘’La Repubblica’’ – albergatori e ristoratori non hanno potuto svolgere le loro attività a pieno regime, quindi è incomprensibile che vengano tassati su una produzione di rifiuti che non è avvenuta».
Sono almeno 130mila le imprese a cui sono arrivati i bollettini completi, spiega la Cna. E agli artigiani non va meglio: fabbri, falegnami, barbieri e soprattutto meccanici e carrozzieri, in base alla norma nazionale e al regolamento comunale approvato nel 2015, non dovrebbero pagare la tassa sui rifiuti urbani, ma solo ai privati per smaltire i rifiuti aziendali.
Ama però continua a mandare bollettini. Negli ultimi due anni almeno 90 carrozzieri e fabbri hanno fatto ricorso al Tarchiedendo il taglio del doppio obolo: in 70 ricorsi lo hanno ottenuto e il Comune si troverà almeno 2,5 mila euro in meno per ogni azienda di medie dimensioni.
Intanto Confcommercio sta portando avanti una vera e propria azione di disobbedienza civile dicendo agli associati (che iniziano ad aderire all’iniziativa), di non pagare il bollettino Tari.
«L’amministrazione Raggi – aggiunge il presidente di AssoHotel Confesercenti Roma,Francesco Gatti -deve solo decidere se vuole trasformarci in evasori, perché non potremo pagare la Tari».
Gatti per 100 camere dovrebbe dare all’Ama 47mila euro anno. «La tariffa – aggiunge – è stata sospesa per il 2020, ma nel 2021 ci troviamo a pagare tutto, anche i 18 mesi in cui non si sono prodotti rifiuti perché eravamo chiusi».
Altra beffa: «II Comune ci aveva detto che la Tari era stata tagliata del 25% – continua l’albergatore – ma lo sconto reale è dell’8%. Adesso ci sono stati degli aumenti rispetto al 2019 e quindi, di fatto, ci chiedono di ripagare anche gli sconti ricevuti».