Tavolo Calenda: ultima occasione per Roma

La sindaca Raggi gioca in contropiede con quattro dossier strategici, ma sembra dimenticare le emergenze.

Energia/banda larga, mobilità sostenibile, turismo, salute e ricerca. Secondo l’anticipazione del Messaggero sarebbero questi i dossier coi quali la sindaca Raggi imbandirà il “Tavolo per Roma’’ del ministro allo Sviluppo Carlo Calenda, in programma per il 17 ottobre.

Su questi temi dovrebbe cominciare già oggi il confronto fra gli uomini del Ministro e la squadra della Raggi, composta dall’assessore al Bilancio, Ganni Lemmetti, dal direttore generale, Franco Giampaoletti e dal delegato alle Relazioni sindacali, Antonio De Sanctis, il regista del progetto Fabbrica Roma.

Una mossa, quella della Raggi, che prende senza dubbio in contropiede sia la Regione che il Governo, ai quali vorrebbe contendere, almeno in parte, la gestione del fondo del patto con il Lazio di 2,6 miliardi di euro. Tanto che il presidente di Unindustria, Filippo Tortoriello, ha già proposto un commissario ad hoc, prevedendo il braccio di ferro fra le istituzioni, che potrebbe ritardare l’utilizzo del denaro.

Com’è noto il primo ad avere bisogno di fondi è il trasporto pubblico locale e certamente il Comune non vorrebbe come intermediario la Regione. C’è poi il capitolo dell’ importante infrastruttura, la banda larga, per la quale c’è bisogno del contributo del Governo.

Anche la mobilità sostenibile è certamente strategica per i cinquestelle che vorrebbero disincentivare il trasporto privato a favore di car e bike sharing. Per contrastare il degrado del Centro storico causato dall’invasione di turisti di viaggi low cost, viene poi considerato quanto mai importante il rilancio del turismo di alta attraverso una strategia nazionale. Infine anche nella sanità e nella ricerca il Campidoglio non vuole restare alla finestra, per infilarsi in qualche modo nella gestione che ora compete alla Regione.

Al di là dei progetti a medio e lungo termine sarebbe forse auspicabile una maggiore attenzione a una terapia d’urgenza con lo stanziamento dei fondi necessari, nei trasporti pubblici, nei rifiuti, nella manutenzione delle strade e degli alberi, nell’edilizia scolastica e in quant’altro –e il catalogo è lunghissimo-, dove purtroppo da anni mancano le minime risorse necessarie per far fronte degnamente ai servizi già pagati dai cittadini.

Bene progettare, ma rimediare subito e far cambiare tendenza alla condizione disastrosa nella quale la Capitale, era sembrato il primo obbiettivo del confronto istituzionale promosso da Calenda.
Speriamo che non si faccia distrarre, perché potrebbe essere l’ultima occasione.

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