Terzo Polo a rischio rottura, Calenda contro Renzi: “Hai provato a fregarci”

Renzi sostiene di non vedere un motivo politico per la rottura, ma per il leader di Azione lo scioglimento di Italia Viva non prima del 2024 è mancare all'impegno preso "con gli elettori di fare un partito unico"

Polemiche dentro il Terzo Polo, sale la tensione tra i leader di Italia Viva e Azione. Da parte sua, Matteo Renzi cerca di gettare acqua sul fuoco definendo le polemiche “inspiegabili”, ma Carlo Calenda alza i toni e dichiara sui social, rivolto al collega: “Semplicemente hai provato a darci una fregatura e sei stato rispedito al mittente”.

In un lungo post su Facebook Renzi si dice “molto dispiaciuto”, e aggiunge: “Non vedo un motivo politico per la rottura. Eviterei – continua il leader di Iv – di inseguire le polemiche e i retroscena. Andrei al sodo. Ieri Azione ha presentato un documento, a noi va bene con piccole modifiche assolutamente accettabili”, aggiunge Renzi. “Le abbiamo pubblicate: i vecchi partiti si sciolgono con l’elezione del Segretario nazionale del partito unico. Se Calenda ci sta, noi firmiamo. Se Calenda ha cambiato idea, lo rispettiamo e ne prendiamo atto”. Quanto alla Leopolda – continua – “chi conosce quell’esperienza sa che è un momento bello di confronto politico tra generazioni e storie diverse. È un momento in cui tante persone si avvicinano alla politica. Dire che non può essere più fatta la Leopolda non ha senso. La facciamo con migliaia di volontari dal 2010, non vedo perché dovremmo smettere di farla oggi in un momento in cui la politica va difesa dai populismi e dai sovranismi”, sottolinea il leader di Iv. “Il mio è un appello finale: basta polemiche, rimettiamoci al lavoro tutti insieme. Noi ci siamo, consapevoli della responsabilità verso tanta gente che ci chiede di tornare a sognare, non di volare rasoterra”.

La replica Calenda arriva sempre via social, commentando un articolo apparso su La Stampa: “Matteo Renzi queste volgarità nascondono un nervosismo esagerato. Semplicemente hai provato a darci una fregatura e sei stato rispedito al mittente. Questa volta lo ‘staisereno’ non ha funzionato. Fine”. In un post successivo il leader di Azione aggiunge: “Ieri Iv ha confermato di voler deliberare lo scioglimento (con effetto 2024) solo dopo aver saputo il vincitore del congresso e di voler continuare a fare politica attraverso Iv almeno per tutto il ‘24. Idem sul prendere impegni economici concreti vs nuovo partito. Noi invece eravamo pronti a prendere subito impegno su scioglimento e a girare tutte le risorse per fare la campagna delle europee. Abbiamo preso impegno con gli elettori di fare un partito unico, non una scatola vuota aggiuntiva”.

“Nella proposta presentata vi erano (come in quella prima) tutti gli elementi di democrazia e contendibilità. Del resto a differenza di Iv, Azione ha fatto tutti i congressi comunali, provinciali, regionali, nazionali. Infine abbiamo preteso che vi fosse una clausola che riprendesse quella etica del parlamento europeo sui conflitti di interesse. Questo è quanto. Il resto sono armi di distrazione di massa”, conclude Calenda.

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