Trasporti: Gualtieri, fino al 2040 servono 20 miliardi per le infrastrutture

"Vogliamo che mai più una amministrazione si trovi nelle condizioni in cui ci siamo trovati noi quando ci siamo insediati", ha detto il sindaco in occasione dell'evento "Roma si muove"

Fino al 2040 a Roma “servono 20 miliardi” per le infrastrutture della mobilità e dei trasporti e “150 milioni in più per il Tpl, per tenerlo in piedi e aumentare il numero di chilometri”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in occasione dell’evento “Roma si muove” organizzato all’ex deposito Atac in zona San Paolo per un punto di metà mandato sulle attività amministrative in tema di trasporti.

“Vogliamo che mai più una amministrazione si trovi nelle condizioni in cui ci siamo trovati noi quando ci siamo insediati”, ha aggiunto. Il sindaco ha poi ricordato: “Tra le pieghe dei bilanci comunali abbiamo trovato 200 milioni aggiuntivi da stanziare per il funzionamento del trasporto pubblico”.

A Roma “abbiamo lavorato molto per avere più soldi, abbiamo sempre ringraziato i governi quando ce li hanno concessi. Abbiamo messo in campo 10 miliardi per 10 anni, siamo in media a un miliardo l’anno e invece prima venivano investiti 100 milioni l’anno in media”. Il sindaco ha aggiunto: “Non solo vogliamo mettere a terra questi dieci miliardi nei prossimi dieci anni ma vogliamo anche programmare i successivi 20 miliardi che servono per le infrastrutture della mobilità in città”.

Il sindaco ha commentato la frequenza della corse nella Metro B definendola “indecorosa, soprattutto sulle diramazioni, ma la porteremo a 4 minuti sulla tratta comune e a 8 minuti sulle diramazioni con i nuovi treni nel 2025”. Gualtieri ha ricordato che con l’arrivo dei nuovi treni le frequenze saranno ridotte ulteriormente nel 2026.

Sul sistema dei trasporti a Roma “la vediamo la luce in fondo al tunnel ma dobbiamo vedere anche il tunnel, per capire come e perché siamo arrivati al punto in cui la Capitale di un grande Paese del G7 ha lasciato andare le politiche della mobilità per un periodo abbastanza lungo. L’inerzia amministrativa è durata almeno 15 anni da parte del Comune di Roma, ma c’è stato un combinato disposto con altri fattori. Avevamo una Capitale che aveva completamente cessato di manutenere e investire sul sistema del trasporto pubblico, diventato cadente, in condizioni incredibili, in-raccontabili”, ha aggiunto.

“Adesso vediamo la luce perché siamo nel tunnel ma siamo ancora in difficoltà perché dobbiamo chiudere per le manutenzioni” e “quelli che oggi sono cantieri, domani saranno un trasporto pubblico migliore”.

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