Turismo montagna: dopo anni difficili segni di ripresa, ma pesa il caro energia

Secondo i dati dell'osservatorio Skipass Panorama Turismo di Jfc, nell'inverno che sta per cominciare il fatturato complessivo salirà a quota 9 miliardi e 514 milioni di euro, segnando - nei confronti del 2021-22 - una crescita di 772 milioni, con una variazione complessiva positiva del +8,8%

Il turismo della neve continua un impegnativo slalom tra le difficoltà. Dopo la stagione ‘nulla’ dovuta al Covid-19 nel 2020-2021 e un’altra – lo scorso inverno – in cui non si è riusciti a tornare sui livelli pre pandemia, ora si abbatte sull’economia turistica invernale l’esplosione dei costi energetici. E questo al netto dei timori di affrontare un inverno scarso di neve.

Sensibile al problema la ministra del Turismo Daniela Santanchè che all’Ansa dice: “Dopo stagioni difficili il turismo di montagna intravede segnali di ripresa, ma il caro energia avrà un peso importante. È per questo che il ministero si impegnerà a mettere in campo misure di sostegno per il settore, affinché sui 30 miliardi che abbiamo individuato con la Nadef, il comparto del turismo di montagna possa ricevere tutte le risorse necessarie. Questo anche per recuperare le perdite causate dalla pandemia”.

I numeri del turismo montano emergono dall’osservatorio Skipass Panorama Turismo di Jfc, che l’Ansa pubblica in anteprima, secondo cui nell’inverno che sta per cominciare il fatturato complessivo salirà a quota 9 miliardi e 514 milioni di euro, segnando – nei confronti del 2021-22 – una crescita di 772 milioni, con una variazione complessiva positiva del +8,8%. “Tale valutazione circa il maggior fatturato – spiega Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile dell’Osservatorio – non inciderà, purtroppo, sulla marginalità aziendale, in quanto i maggiori incassi serviranno solo alla copertura dei maggiori costi relativi al riscaldamento, all’energia elettrica e all’approvvigionamento di generi alimentari, senza considerare tutta una serie di ulteriori costi che subiranno anch’essi incrementi (gestione amministrativa, personale, etc.). Non saranno quindi margini utili a migliorare l’Ebitda delle aziende della filiera, che rischia di subire una riduzione superiore ai 10 punti percentuali”. Jfc rileva anche i numeri del paniere di spesa delle vacanze in montagna.

Per trascorrere un’intera settimana si spenderà quest’inverno in media una cifra decisamente superiore a quanto speso lo scorso anno: 1.308 euro ad adulto e 3.400 euro per un nucleo familiare composto dai genitori e da un figlio di età inferiore agli 8 anni. Il weekend costerà in media 487 euro a persona e 1.412 euro a famiglia. Rispetto al 2021-22 i costi della settimana bianca subiscono un incremento del +11%, con un incremento di 129 euro a persona, che diventa per il nucleo pari a 425 euro. Per quanto riguarda i week end, l’aumento sarà anch’esso alto rispetto alla scorsa stagione invernale, in quanto si calcola un +13,5%, che si traduce in 58 euro di maggiori spese ad adulto e in 335 euro per la famiglia. Analizzando i prezzi, infatti, Skipass Panorama Turismo segnala come l’intero “sistema neve Italia” abbia incrementato i prezzi in maniera decisamente marcata, cosa che gli operatori indicano come “essenziale” per riuscire a coprire le maggiorazioni di spese che dovranno sostenere. Per quanto riguarda gli alberghi camere e dei servizi sono in aumento – a livello nazionale – del 11,6% rispetto a quelli praticati lo scorso inverno. I prezzi delle settimane bianche sono aumentati di un 11%.

I week end e i periodi di altissima stagione segnano un +13,5%. Per quanto riguarda le scuole di sci l’incremento complessivo si assesterà attorno al +6,8% rispetto allo scorso inverno. Gli impianti di risalita, nonostante la situazione sia complessa, continuano gli investimenti nel settore, a sostegno del sistema della montagna bianca italiana. Nell’inverno 2022/2023 le tariffe degli skipass – su base nazionale – aumenteranno del +11,8% rispetto ai prezzi dell’ultima stagione. Incrementi del 10,4% anche per bar e ristoranti. Conferma i rincari “da salasso” anche Assoutenti: per la classica settimana bianca, la spesa media procapite tra skipass, alloggio, servizi, consumazioni, ristoranti, etc sarà compresa tra i 1.400 e i 1.600 euro, trasporti esclusi, con una crescita stimata tra il +15% e il +18% sulla stagione invernale scorsa. (di Cinzia Conti per Ansa)

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