Sarà probabilmente “minimo” l’impatto sull’export laziale a casa della guerra in Ucraina. Preoccupa invece la difficoltà nel reperire le materie prime che potrebbe rallentare i progetti del Pnnr. A sostenerlo è il presidente di Unindustria, Angelo Camilli, in un’intervista al Messaggero.
“Le nostre industrie – spiega Camilli – non sono molto esposte verso questi Paesi. L’export del Lazio in questa direzione vale l’uno per cento, riguarda soprattutto la moda e il lusso, mentre per le importazioni è più coinvolta la metallurgia. Però la difficoltà a reperire materie prime può incidere sui tempi di realizzazione dei piani del Pnrr”.
E sarà proprio il combinato disposto tra caro energia, ritardi nelle forniture della componentistica e chiusura del mercato russo a pesare sul comparto industriale del Lazio.
“Dalle nostre prime rilevazioni – continua il presidente degli industriali del Lazio – abbiamo stimato che la bolletta energetica, a fine anno, salirà a oltre 3 miliardi di euro. Eravamo a un miliardo e mezzo nel 2021 contro i 600 milioni che si spendevano prima del Covid. Ma nessuno è in grado di calcolare con certezza quale sarà l’impatto per il nostro sistema produttivo”.
L’auspicio è di “chiudere il 2022 in segno positivo. Anche perché il nostro Pil farà a meno dell’apporto del turismo. Il tema principale è quello dei costi dell’energia e delle materie prime, senza dimenticare che scontiamo anche la bassa disponibilità di componentistica. E le misure sono quelle che abbiamo suggerito già prima dell’inizio della crisi ucraina: il tetto al prezzo del gas e una riduzione netta dell’Iva e dell’accisa sui carburanti, non i 15 centesimi di cui si parla”.
Unindustria inoltre ha deciso di continuità alla candidatura di Roma all’Expo del 2030 con l’istituzione di una fondazione che servirà a sostenere il progetto della Capitale. “Ieri – ha spiegato Camilli – abbiamo incontrato nel nostro consiglio direttivo l’ambasciatore Massolo, a capo del comitato organizzatore dell’Expo: abbiamo concordato la creazione di una fondazione aperta a tutte le forze produttive della città e che affiancherà le istituzioni per lanciare progetti e rilanciare la candidatura di Roma in tutti Paesi aderenti al Bie”.