Un anno dalla sua elezione e il sindaco di Roma cerca di tirare le somme. Il primo cittadino della Capitale, Roberto Gualtieri, ieri durante un evento all’auditorium Parco della Musica ha presentato alla città il suo rapporto dei primi 12 mesi di consiliatura: 593 atti di giunta e 108 deliberazioni dell’assemblea.
La parola d’ordine è “ripartire” perchè “la città si è rimessa in moto, sul piano economico, sociale e culturale: una ripartenza notevole se si tiene presente che il Covid si è abbattuto su una città provata e logorata”.
Primo progetto, che consuma lo scontro con Conte e distinguo con la Regione Lazio, il termovalorizzatore per risolvere il tema rifiuti: cantiere nel 2023 anche perché “la città è più pulita ma non come dovrebbe esserlo”. Tanti progetti e risulttai come la copertura completa e capillare della città con il 5G “in grado di sostenere il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza” è la la piena “digitalizzazione dei servizi”. Poi l’aumento dei fondi su scuola, sociale e investimenti.
Immancabile poi l’accento sul lavoro fatto per l’accesso ai fondi del Pnrr, del Giubileo, europei, nazionali e di Roma Capitale che porteranno alla “trasformazione della città”. Per Gualtieri il grande risultato è comunque Next Generation Roma, un piano che definisce e programma “nell’arco della consiliatura più di 10 miliardi di investimenti, ai quali si devono aggiungere circa 2 miliardi attraverso Partnership pubblico private”.
Diversi anche gli obiettivi ancora da raggiungere, e ‘l’ammissione di colpa’ su ciò che non funziona con settori, primo fra tutti la pulizia, “in cui siamo ancora sotto la sufficienza”. Sui demeriti è certo si concentrerà il leader di Azione Carlo Calenda in una conferenza stampa prevista oggi. Il già sfidante di Gualtieri nella scorsa tornata amministrativa, ha indetto una contro-conferenza in Senato dove, assieme ai consiglieri comunali della lista Calenda, Flavia De Gregorio, Dario Nanni e Francesco Carpano, tirerà le somme , da opposizione, di questo anno. L’accusa principale del gruppo capitolino di Azione è che Gualtieri è “un sindaco che i romani non sentono, nelle parole e negli atti”. E oggi passo d’addio anche per Zingaretti che si dimetterà tra il 10 e l’11 novembre: tirerà le somme anche lui, ma il suo sarà un commiato.