35 anni fa faceva la sua apparizione nelle sale cinematografiche il film “Una poltrona per due” con Eddie Murphy e Dan Aykroyd. Ebbe un grande successo di pubblico ed ancora oggi viene trasmesso dalle emittenti televisive sicure di poter contare su un buon numero di teleutenti.
Ma oggi, nell’anno di grazia 2018, gli italiani hanno la fortuna o la sfortuna – dipende dai punti di vista – di rivedere dal vivo una riedizione di questo film, solo che questa volta si svolge a Roma ed ha per protagonisti non due attori, ma due politici: Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Tutti e due, usciti vincitori dalle elezioni dello scorso 4 marzo, pretendono e vogliono “Palazzo Chigi”, ovvero la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Una strana coppia per una sola poltrona, che alterna momenti di concordia con altri di discordia.
“Mattarella deve dare l’incarico a me per rispettare la volonta’ popolare” – dice la guida (ispirata da Beppe Grillo) del Movimento 5 Stelle facendosi forte del 32% e passa dei voti ottenuti nelle elezioni politiche. “Il presidente della Repubblica deve assegnare il mandato per formare il nuovo governo al centrodestra” che ha preso piu’ del 37 per cento dei voti, afferma a sua volta Salvini, sottintendendo che tocca a lui tentare di formare il nuovo esecutivo.
Dopo l’intesa sulle presidenze di Camera e Senato, quindi, la coppia “e’ scoppiata” e sembra di risentire le strofe di una famosa canzone di Enzo Jannacci “vengo anch’io, no tu no!”. Povero Mattarella! Il presidente della Repubblica subito dopo Pasqua iniziera’ le consultazioni al Quirinale e mai come oggi la situazione si presenta ingarbugliata. E si’ perche’ tra i due litiganti, il terzo, ovvero il Pd, dovrebbe godere e invece non e’ cosi’. Il dopo-Renzi (ma e’ cominciato?) e’ difficile da gestire perche’ il reggente Maurizio Martina deve barcamenarsi tra chi sostiene che bisogna aiutare il tentativo dei cinquestelle e chi invece afferma che bisogna stare alla finestra, ovvero all’opposizione, “per vedere l’effetto che fa”.
Come si vede, c’e’ tutto il materiale per far rivivere il “neorealismo” cinematografico italIano degli anni del dopoguerra. Solo che invece di girare “Ladri di biciclette” si potrebbe realizzare un piu’ moderno “febbre da Palazzo Chigi”. Non ci saranno Gigi Proietti ed Enrico Montesano, ma Di Maio e Salvini promettono bene!