Lorenzo De Cicco per Il Messaggero Roma
Una «sanatoria» per le licenze non ancora regolarizzate, sanzioni più basse per chi non rispetta i divieti, bancarellari itineranti vietati solo all’interno delle Mura Aureliane e non in tutto il distretto del Centro storico. L’iter di approvazione è appena entrato nel vivo, ma il nuovo «Regolamento delle attività commerciali su aree pubbliche» presentato dal M5S già fa discutere. E dopo avere incassato diversi rilievi sia dalla Ragioneria generale che dal Dipartimento Attività Produttive, la proposta di delibera avanzata dal presidente della Commissione Commercio del Comune, il grillino Andrea Cola , è stata stroncata anche dal I Municipio, che giovedì scorso ha spedito a Palazzo Senatorio il proprio parere negativo. Parere non vincolante, va detto, ma che getta diverse ombre sul tentativo della maggioranza pentastellata di rivoluzionare precetti e divieti per gli oltre 11mila negozianti che operano su strade e piazze della Capitale, a oltre sette anni dall’approvazione del regolamento attualmente in vigore.
La proposta di delibera elaborata dal M5S prevede di trasformare in posteggi fissi «entro 90 giorni» le autorizzazioni anomale, cioè i permessi «incompatibili» con le norme statali, presenti in diversi luoghi del Centro, da via Condotti a piazza di Trevi, all’Esquilino. Il testo del M5S prevede, all’articolo 35, che «in attesa della trasformazione vengano considerate come regolari», si legge nel parere del I Municipio. Che parla di una «sanatoria», dal momento che il regolamento in vigore oggi prevede invece che le richieste «vengano prese in esame dagli uffici competenti che in caso di esito negativo possono rigettare la domanda».
Secondo il parere verrebbero introdotte anche «sanzioni irrisorie rispetto a quelle attuali invece di inasprirle». Fino a oggi infatti chi non rispetta i divieti viene punito con una sanzione amministrativa che va dai 516 euro fino a 3.098. «La proposta in esame – si legge nel parere – si limita a enunciare i riferimenti normativi della sanzione prevista per legge ma poi con delle tabelle indica delle sanzioni in misura ridotta dall’importo irrisorio». La Commissione Commercio del Centro storico ha già elaborato alcune simulazioni, dalle quali si evince che, per esempio, «se la bancarella di piazza di Spagna non dovesse attenersi alla prescrizione di vendere fiori pagherebbe al posto dei 1.200 euro attuali solo 50 euro».
Il nuovo regolamento vuole riformare anche le postazioni nei mercati rionali, consentendo ai banchi di trasformarsi in bar e ristoranti (tema seguito da vicino dall’assessore Adriano Meloni) e vieta i commercianti «itineranti», cioè con licenze di fuori Roma, all’interno delle Mura Aureliane. «Ma non in tutto il Centro storico», lamenta Sabrina Alfonsi, minisindaco Pd del I Municipio, convinta che «le nuove norme consentiranno ampliamenti di superficie con una semplice richiesta». Per il primo firmatario della proposta, Andrea Cola (M5S), invece il provvedimento «contiene molte novità basate sui suggerimenti di portatori di interesse ed altre maturate con l’esperienza». Quanto all’accusa di ridurre le sanzioni, Cola su Facebook ha risposto che «le sanzioni sono previste dal Testo unico degli enti locali», mentre sulle «licenze anomale» sostiene che «non si tratta di concessioni abusive ma concessioni a tutti gli effetti rilasciate dalle precedenti amministrazioni che sono troppo ampie e vaghe».