È con un ragionamento ampio, articolato in un documento di 28 pagine, che Unindustria presenta proposte al Governo che ritiene “possano contribuire all’accelerazione della ripresa economica del nostro Paese con il contributo essenziale della domanda pubblica” come “leva di rilancio dell’economia”, per sostenere una ripresa “così urgente per il nostro Paese”.
L’associazione degli industriali del Lazio, seconda nel sistema di Confindustria con 3.000 aziende aderenti per 220.000 dipendenti, pone il tema al centro di un confronto, oggi, che prevede anche, per il Governo, la presenza del ministro Enrico Giovannini. Lo fa presentando “una analisi sintetica dell’attuale contesto degli appalti pubblici” da cui derivano “proposte concrete di riforma”. Sono proposte che “si possono sintetizzare in tre principi: cambiamento di metodo” sollecitando, tra l’altro, “un grande impegno di concretezza e di collaborazione da parte della Pubblica Amministrazione”; “Investimenti nelle strutture, nelle persone e nella digitalizzazione del public procurement; “Crescita della partecipazione delle imprese, a partire dalle pmi, nel mercato della domanda pubblica”.
Nel merito le proposte di Unindustria sono articolate sotto sei ‘grandi temi’. Il primo: “La vera riforma è attuare le regole”; dal “semplificare l’iter legislativo dei provvedimenti sugli appalti” (disposizioni attuative immediate, tempi certi, verifiche a posteriori) al “coinvolgere nell’intero iter legislativo di revisione della normativa sugli appalti i rappresentanti tecnici delle stazioni appaltanti e delle imprese”. Poi, “Investire nella qualità della spesa pubblica”: dare immediata attuazione al principio della qualificazione delle stazioni appaltanti, rafforzare il ruolo dei soggetti aggregatori nelle Regioni e nelle Città Metropolitane, riconoscere la complessità, la specializzazione e l’unicità del ruolo del personale impegnato nel settore degli appalti, creare dei percorsi di formazione continua di alto livello e di certificazione delle competenze dei buyer pubblici, dare attuazione in tempi certi, al sistema di rating e di certificazione degli operatori economici. Terzo tema, “la concorrenza è il motore dello sviluppo”: serve, tra le diverse proposte, un “sistema di premialità per le Associazioni Temporanee di Impresa che prevedano una quota significativa del valore degli appalti assegnata alle pmi”. Quarto tema, “la vera riforma è attuare le regole”: con “tempi certi di attuazione dell’interoperabilità dei dati gestiti dalle diverse banche dati pubbliche” eliminando “la responsabilità per danno erariale prevista per il Responsabile Unico del Procedimento in caso di mancato rispetto dei termini di aggiudicazione delle gare, come previsto dal Dl Semplificazioni”. Altro tema “investire nella qualità della spesa pubblica”, un obiettivo che passa anche per le sfide di una “piena digitalizzazione”. Ultimo tema è “la concorrenza è il motore dello sviluppo” con la richiesta di un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti “per analizzare gli ostacoli che limitano la diffusione degli appalti di innovazione e proporre delle misure che ne favoriscano l’utilizzo a partire dagli investimenti previsti nel Pnrr per le transizioni ambientale e digitale”.