È pari a 30 miliardi di euro nei prossimi 5 anni l’impatto positivo che il 5G, la tecnologia per le comunicazioni mobili di quinta generazione, potrebbe avere su Roma. È questo il principale dato della ricerca “Roma 5G: veloce, sicura, pulita”, svolta da Luiss Business School e Unindustria, presentata oggi a Villa Blanc.
In particolare, lo studio ha evidenziato che a un’incidenza diretta sul Pil della Capitale legata agli investimenti complessivi in nuove reti e applicazioni da parte delle società di telecomunicazioni, pari a 13 miliardi di euro nel quinquennio, si aggiungerebbero 5 miliardi di aumento di produttività, 10 miliardi di effetto positivo sull’indotto e 2 miliardi di ulteriori ricadute positive indirette.
“Il 5G per Roma è un’opportunità per rendere effettivamente Smart una città che significa una città resiliente, accessibile e inclusiva – ha dichiarato il presidente di Unindustria Filippo Tortoriello – L’infrastruttura in grado di erogare queste qualità è il 5G. È importante che ci si metta intorno a un tavolo: Comune di Roma, Regione Lazio, capacità tecniche, per individuare i percorsi certi ed efficaci per far sì che la città sia interamente coperta, in modo che la qualità del servizio sia accessibile a tutti gli stakeholder pubblici e privati. Le ricadute da un punto di vista economico potenzialmente sono estremamente interessanti. Si parla – ha concluso Tortoriello – di un 5% a livello nazionale, Roma rappresenta circa il 9% del Pil, quindi stiamo parlando di circa 30 miliardi di euro“.
Sinergia pubblico – privato
“La ricerca conferma che il 5G rappresenta una formidabile occasione di sviluppo per Roma e, quindi, per il Paese tutto – ha detto il direttore della Luiss Business School, Paolo Boccardelli – Lo studio evidenzia altresì le criticità che potrebbero portare a un rallentamento dello sviluppo della nuova rete e, conseguentemente, dei nuovi servizi, prima fra tutte la complessità delle autorizzazioni e la sovrapposizione delle regolamentazioni: è quindi necessaria una forte collaborazione fra pubblico e privato, per accelerare il più possibile e non perdere le opportunità di questa vera rivoluzione tecnologica”.
Lo studio suggerisce alcune azioni concrete: creazione di un tavolo di lavoro congiunto per comunicazione e scambio di informazioni con gli operatori e Pa; un documento di “Buone pratiche nel settore della telefonia mobile”; individuazione condivisa aree per il deployment dell’infrastruttura di rete; integrazione regolamentare volta a specificare natura e caratteristiche dei siti sensibili; infine, semplificazione dei procedimenti autorizzatori.
Alleanza 5G per conoscere il mercato
“La proposta di un tavolo mi sembra fondamentale, devo dire che noi già ci siamo incontrati in preparazione anche di questo evento – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica di Roma Luca Montuori – Abbiamo condiviso alcune modalità, quindi credo che se c’è una unità d’intenti e trasparenza si possono sviluppare questo tipo di iniziative cittadine. Come amministrazione stiamo lavorando alla raccolta dati da inserire in un database e sulla base di tutto questo dire quali sono i siti dove si può mettere l’antenna 5G”, ha concluso l’assessore. Nel corso della giornata, è stata presentata anche “Alleanza 5G”, una nuova struttura permanente e una piattaforma informativa dedicate all’analisi e al monitoraggio dello sviluppo del mercato del 5G, frutto della partnership fra Luiss Business School e Ptsclas, società italiana di consulenza attiva da oltre 60 anni. Tra le finalità dell’iniziativa vi è innanzitutto quella di promuovere e realizzare attività analisi e ricerca sui diversi fattori abilitanti lo sviluppo del mercato 5G, dagli scenari tecnologici all’incontro tra domanda e offerta, fino allo sviluppo di un ecosistema applicativo innovativo e al contesto normativo e regolamentare. I risultati delle analisi saranno poi illustrati attraverso dei position paper oppure dei report di ricerca. Il progetto ha inoltre l’ambizione di diventare la piattaforma per lo studio dei processi di diffusione delle applicazioni innovative (use cases) abilitate dal 5G nei diversi ambiti verticali.