“L’Inps afferma di adottare una politica organizzativa “utentecentrica”, mettendo i bisogni dei cittadini utenti al centro degli interventi di riorganizzazione della propria attività. Tuttavia, l’Istituto di previdenza sociale continua a chiudere, o a declassare ad agenzie, alcune storiche sedi. È accaduto tempo fa a Milano con la chiusura della sede provinciale di via Melchiorre Gioia, situata a ridosso della Stazione Centrale, trasformata in agenzia e trasferita nella vicina via Pola, per poi essere chiusa definitivamente con il passaggio dei servizi e del personale alla sede di via Silva, nel quartiere Fiera”. Lo afferma l’Usb pubblico impiego secondo la quale “è quello che sta accadendo in queste settimane a Roma, con la decisione di chiudere la storica sede provinciale di via dell’Amba Aradam, nel quartiere San Giovanni, spacchettando i servizi tra la sede di via Giulio Romano, nel quartiere Flaminio, e due agenzie territoriali di nuova istituzione”.
Non solo, sottolinea il sindacato, a chiudere sarà anche “la sede di via Igino Giordani, nel quartiere Tiburtino, con il trasferimento di parte dei servizi alla sede di Montesacro e parte alla struttura di viale Regina Margherita. Dal 3 maggio ha chiuso l’attività il centro medico legale della sede di Pomezia, costringendo i circa 350.000 cittadini di quel territorio a servirsi della sede del Tuscolano per effettuare le visite mediche necessarie per il riconoscimento o la conferma delle prestazioni sanitarie, gravando su una sede già in affanno per carichi di lavoro e carenza di personale”.
Usb ricorda come sia da tempo impegnata a contrastare l’arretramento dell’Inps dal territorio e l’impoverimento dei servizi di prossimità fino a qualche tempo fa garantiti ai cittadini utenti. Usb ha organizzato per mercoledì 14 luglio una manifestazione di protesta itinerante.