Le misure varate ieri in Cdm “si aggiungono a quelle per oltre 35 miliardi approvate nel corso dell’anno per mitigare gli effetti dei rincari sui cittadini e le imprese”. Lo ha evidenziato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa a palazzo Chigi.
“Il totale delle misure – ha aggiunto – è di 15 miliardi del decreto più due di misure aggiuntive. Si tratta di 17 miliardi che vanno ad aggiungersi ai 35 miliardi”, ha spiegato.
Il presidente del Consiglio ha evidenziato che per il varo del decreto oggi in Cdm “non ricorriamo a nessuno scostamento e possiamo farlo perché l’andamento dell’economia è migliore del previsto”. Il decreto “ha una parte che riguarda lo sviluppo: introduciamo strumenti e procedure semplificate per attrarre grandi investimenti in settori di interesse strategico nazionale, a partire da quelli ad alta tecnologia” come i semiconduttori, ha detto Draghi, spiegando che “vogliamo che le grandi imprese investano sempre più in Italia”. Il premier ha ricordato che oggi l’incertezza “non è solo politica”, ma anche “geopolitica”.
“Il sostegno che oggi diamo alle imprese e alle famiglie serve ad aiutarle in questa fase d’incertezza, e a proteggere la ripresa di fronte a un peggioramento del quadro internazionale”, ha aggiunto.
“Nel 2021 la crescita è stata del 6,6 per cento e ora abbiamo il 3,4 per cento acquisito, mentre “nel corso degli ultimi 20 anni l’Italia non era mai cresciuta oltre il 2 per cento”, ha affermato Draghi. Anche sul piano internazionale, “le ultime previsioni del Fondo monetario internazionale dicono che nel 2022 cresceremo più della Germania, della Francia, della media dell’area dell’euro e degli Stati Uniti”. Draghi ha tuttavia aggiunto che “ci sono delle nuvole all’orizzonte, soprattutto per via della crisi energetica”, e “anche di un rallentamento significativo del resto del mondo”, per cui “le previsioni sono preoccupanti.
Il taglio del cuneo fiscale “comporta un onere per la finanza pubblica netto di 1,2 miliardi. L’intervento per i pensionati ammonta a circa 1,5 miliardi”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi. Nel decreto Aiuti bis, “la componente famiglie è leggermente più ampia della componente imprese: circa 5,8 miliardi per le famiglie, 5,5 miliardi per le imprese”, ha concluso il ministro.