Via Margutta, via libera a telecamere e dissuasori

Contro la sosta selvaggia che penalizza la via e le zone limitrofe, l’Agenzia per la Mobilità ha deciso di usare arredi urbani come dissuasori e telecamere

Convocata in via Capitan Bavastro e presieduta da Enrico Stefàno, esponente di spicco del Movimento 5 Stelle romano, l’Agenzia per la Mobilità ha varato alcune importanti decisioni per proteggere via Margutta dal degrado che la sta sempre più coinvolgendo. In particolare, due sono i problemi emersi durante la riunione in cui, per il I Municipio, era presente Matteo Costantini, oltre alla Presidente internazionale Associazione Via Margutta, Tiziana Todi: la sosta selvaggia e il traffico contromano.

Per arginare questo fenomeno si è deciso di utilizzare arredi urbani, come le piante, per impedire la sosta selvaggia. Questi arredi saranno a cura dell’amministrazione, ma sarà importante un impegno da parte dei residenti e dei commercianti che dovranno necessariamente curarli.

Per quanto riguarda il traffico contromano è stato deciso di installare due telecamere lungo il percorso di Via Margutta e una su Via Alibert. Non va inoltre dimenticato che l’Agenzia si è ripromessa di continuare a fare pressioni per il completamento del cantiere per la realizzazione del parcheggio sul Lungotevere Arnaldo da Brescia.

Altri temi emersi dalla riunione: sul fronte parcheggi, i residenti chiedono che vengano istituiti nuovi spazi, dopo la riduzione delle zone disponibili tra Via Margutta e limitrofe. I commercianti, invece, chiedono che i varchi vengano aperti alle 18 e non alle 19, per agevolare i clienti che vogliano prendersi un aperitivo prima di cena.

Sul fronte della mobilità, poi, è stato proposto di reintrodurre una o due linee di bus elettrici per migliorare l’accesso alla zona.

A margine della riunione dell’Agenzia  si è parlato anche del ponteggio che da oltre vent’anni è stato montato davanti al civico 51 di via Margutta. Si tratta di una struttura particolarmente fatiscente che sta destando non poche preoccupazioni, anche alla luce dei recenti eventi sismici, per paura che possa crollare da un momento all’altro.

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