Via Veneto, la Bnl diventa hotel di lusso

I quadri verranno portati alla Stazione Tiburtina

Lilli Garrone per Il Corriere della Sera Roma

 

È stato inaugurato il 5 maggio del 1937. Fra pochi giorni, quindi, il palazzo di via Veneto dove è la storica sede della Banca Nazionale del Lavoro, compie 80 anni. Le foto d’epoca dell’inaugurazione mostrano Benito Mussolini accompagnato dall’architetto Marcello Piacentini – che l’ha progettato – mentre camminano sulla terrazza semicircolare dell’alierà nuovissima, prestigiosa e centralissima sede della banca. Con l’ottantesimo compleanno, però, arriva il cambiamento. Un nuovo futuro attente il grande edificio di Via Veneto 119: diventerà un albergo extralusso.

 

Le pratiche per il cambio di destinazione d’uso sono già state avviate dall’attuale proprietà , il gruppo Bnl -Bnp Paribas: cosi gli investitori, con molta probabilità stranieri, si trovano una pratica assai complessa già svolta con la burocrazia romana. E per la vendita sono iniziati i contatti, più di uno negli ultimi tempi, anche se una trattativa serrata ancora non c’è. Ma è facile immaginare l’interesse di gruppi come il Katara Hospitality, multinazionale del Qatar che ha già acquisito in zona l’Excelsior (per 220 milioni di euro) e possiede anche il Regina Baglioni, oppure di qualche grande investitore orientale.

 

L’immobile è, infatti, in una posizione strategica, al centro della strada della «Dolce vita». Gli attuali uffici stanno smobilitando e tra una settimana, il 21 aprile, parte il trasloco (durerà qualche mese) nella nuovissima sede della Tiburtina, dalle grandi vetrate, secondo il progetto firmato dallo studio «5+1AA» di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo. Ma le immense pareti di vetro specchiato hanno già creato un piccolo problema: dove attaccare l’importante collezioni di quadri che possiede la banca e che è esposta nelle sale e nelle stanze di via Veneto?

 

È stato anche chiesto alle Ferrovie di avere un’area nella stazione Tiburtina dove esporre parte della collezione e allestire un museo aperto al pubblico, un fantastico extra per i viaggiatori se il treno ritarda: ma l’accordo ancora non c’è. Insieme ai tremila impiegati andrà, infatti, nella nuova sede anche l’arte di via Veneto, patrimonio inalienabile della banca: comprende opere importanti come un «Capriccio architettonico» del Canaletto o la «Giuditta e Oloferne» di Lorenzo Lotto oltre a quadri di Guttuso, Mafai, Savinio, De Pisis. Resteranno invece per i futuri acquirenti gli affreschi , come quelli nella stanza del presidente (futura suite) che rappresentano le arti ed i mestieri in puro stile anni Trenta. Ma la direzione nazionale è solo l’ultima frazione del palazzo che diventerà albergo. In via di San Basilio una parte della sede è già stata venduta al gruppo Statuto e i lavori sono in corso: anche in questo caso un albergo, «W» di Starwood, naturalmente extralusso.

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