Pnrr, il Lazio parte’, questo il nome dell’iniziativa promossa dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti all’Hotel Barceló Aran Mantegna di Roma. Un incontro al quale hanno partecipato, oggi pomeriggio, tutti i componenti della giunta regionale del Lazio, il presidente del Consiglio regionale, Marco Vincenzi, del Capo di Gabinetto della Regione Lazio, Andrea Napoletano, il Direttore Generale della Regione Lazio, Wanda D’Ercole, alcuni direttori regionali e i presidenti delle società regionali. Nel corso della riunione sono stati chiariti e discussi in modo dettagliato contenuti, opportunità e investimenti che saranno realizzati con i fondi del Pnrr destinati al Lazio, integrati con quelli della programmazione europea e nazionale di importanza strategica per la nostra regione. Più di 10,6 miliardi di euro: queste le risorse complessive previste nei prossimi anni per la Regione Lazio.
In particolare, 1,2mld di euro del Pnrr, con attuazione diretta della Regione Lazio; 2,5mld della chiusura della programmazione europea 14-20 e fondi nazionali; 4,4mld della nuova programmazione europea 21-27; e un obiettivo di circa 2,5mld di investimenti per quanto riguarda la quota nel Lazio del Fondo Sviluppo e Coesione. Una cifra monstre che sarà in grado di far partire una stagione di investimenti mai visti in precedenza. Questi investimenti costituiscono un’occasione eccezionale per costruire il Lazio del futuro. L’Amministrazione Zingaretti per spendere bene le risorse dovrà usare massima celerità nella definizione dei progetti, mostrare grande capacità di collaborare e usare ogni strumento utile all’elaborazione e al monitoraggio. Per questo, come primo importante atto, è stata approvata a novembre la delibera che ha definito la governance interna per la gestione degli investimenti del PNRR e del fondo complementare. Ci saranno 4 grandi linee di finanziamento grazie alle quali arriveranno oltre 10,6 miliardi. In primo luogo: 1)Risorse del Pnrr e del fondo complementare destinate a sanità edilizia popolare, trasporto pubblico e miglioramento della Pa.
La Regione e i suoi organi sono enti attuatori di interventi finanziati da Pnrr e fondo complementare con investimenti già assegnati o di prossima assegnazione per oltre 1,2 miliardi di euro. In particolare su tre grandi missioni: nuova sanità, edilizia popolare e qualità urbana, miglioramento della mobilità e del trasporto pubblico: 695 milioni di euro per la nuova sanità digitale e di prossimità; 240 milioni di euro per migliorare la qualità dell’edilizia popolare, che si integrano con i 313mln destinati a Comuni e Ater sul progetto PinQua, su qualità dell’abitare e rigenerazione urbana; 261mln su trasporti e mobilità, di cui 41mln per rinnovo treni regionali, 47mln per rinnovo flotte bus, 153mln per acquisti nuovo materiale rotabile per Roma-Lido e Roma-Viterbo, 20mln per miglioramento della rete stradale nelle aree interne e 24mln per rafforzamento della Pa. A questi fondi si aggiungono importanti risorse che avranno forti ricadute nel Lazio: la quota regionale di 1,8mld previsto al livello nazionale per le zone colpite dal sisma; i 160mln per il rafforzamento del porto di Civitavecchia; i 108mln destinati all’edilizia scolastica; gli 83mln per le politiche attive per il lavoro; i 13mln per i consorzi di bonifica; 160mln per le infrastrutture idriche; 220mln per le importanti opere tramviarie a Roma.
Più i grandi interventi già previsti e in corso di assegnazione, come quello su Cinecittà (500mln) o della ferrovia Roma-Pescara (620mln). E poi ancora: il dissesto idrogeologico, le bonifiche, la ricerca, la scuola e la formazione, le politiche sociali: investimenti che impegneranno la Regione e coinvolgeranno il nostro territorio. Al punto 2) si prevede invece: chiusura della programmazione di fondi europei per gli anni 14-20 e altri finanziamenti: 2 mld fondi europei 14-20, 500mln fondi nazionali. 3) Una nuova programmazione europea 21-27: 4,4 mld di investimenti complessivi. 4) Progetti finanziati con il fondo sviluppo e coesione. L’obiettivo: 2,5mld di investimenti su progetti da negoziare con i ministeri competenti.