Zingaretti vara prima legge rider, “Di Maio non la impugni”

Sia di aiuto a governo". Lombardi, "pensa solo a scalata Pd"

Tutela della salute, assistenza e previdenza, obbligo alla formazione e no al cottimo: paga oraria stabilita in contrattazione. La Regione Lazio, prima in Italia, mette in campo una sua proposta di legge a tutela dei rider – i lavoratori via piattaforma digitale – e ‘chiama’ il governo Lega-M5s, che proprio in questi giorni sta lavorando parallelamente sui diritti dei lavoratori della gig economy.
“Noi – ha detto il governatore Pd Nicola Zingaretti – ci auguriamo che Palazzo Chigi non la impugni. Siamo contenti se potra’ aiutare uno sviluppo positivo anche della legislazione nazionale”. Il testo regionale, licenziato ieri dalla giunta e che ora dovra’ essere affrontato dal Consiglio, e’ stato inviato
al ministro del Lavoro Luigi Di Maio “in uno spirito di piena collaborazione”.

Ma dai banchi del Consiglio regionale e’ arrivato l’affondo della capogruppo M5s Roberta Lombardi: “Ben vengano le proposte per tutelare i lavoratori – ha affermato – ma e’ fuori luogo la sceneggiata di Zingaretti, che per alimentare la scalata al Pd strumentalizza il precariato. A oggiil governo ha avviato un provvedimento piu’ efficace e utile alla causa di quello di Zingaretti”.

Il governatore pero’ rivendica orgogliosamente la paternita’ dell’idea: “Il nostro percorso e’ iniziato il 5 maggio, il governo ha giurato il primo giugno: non e’ ne’ una rincorsa, ne’ una polemica, ne’ una provocazione”.

Piuttosto, dice, “un sasso nello stagno” costruito dopo una fase di concertazione – guidata dall’assessore ex Cgil Claudio Di Berardino – e concepito per non entrare in conflitto di competenze con una eventuale normativa nazionale: “Una volta approvata – ha aggiunto il governatore Pd – puo’ rimanere in vigore”.

Due i punti salienti del testo: il primo e’ “non individuare nel lavoro subordinato questa tipologia di lavoro”, il secondo “l’obbligo della contrattazione per il salario con l’individuazione della paga oraria”. La Regione ci mette di suo 2 milioni di euro “per stipulare convenzioni con Inps e Inail”.

Al lavoratore e’ riconosciuto il diritto alla tutela contro infortuni e malattie; spettera’ alle piattaforme digitali adottare misure per la tutela psicofisica, la manutenzione dei mezzi, la formazione. Sempre a carico della piattaforma l’assicurazione obbligatoria contro infortuni, malattie e danni.

Nasceranno inoltre la Consulta dell’economia e del lavoro digitale e il Portale del lavoro digitale, a cui potranno iscriversi aziende e rider per ottenere ulteriori benefici.
Plauso da Moovenda, una delle aziende piu’ rilevanti del settore. Rimane pero’ ipercritico Stefano Parisi, leader di Epi: “Una legge inutile, che non vedra’ mai la luce: la confusione normativa crea disoccupati e poverta’”. Il testo dovrebbe arrivare in Aula dopo l’estate. Approvazione prevista: entro il
2018.

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