La Zona a traffico limitato della Fascia verde preoccupa i benzinai delle zone centrali di Roma interessate dalle limitazioni alla circolazione. Secondo gli operatori il calo dei fatturati potrebbe arrivare fino al 50 per cento annuo in meno. L’installazione dei 51 varchi, attivi a partire dal prossimo novembre – secondo uno studio dell’agenzia capitolina Roma servizi per la mobilità – impedirà l’ingresso nella Ztl Fascia verde a 30 mila auto che normalmente circolano il raccordo anulare e ad altre 300 mila provenienti dalla provincia. Si tratta di poco più dell’uno per cento dei residenti della Capitale, che ammontano a oltre 2,7 milioni, e di circa il 20,3 per cento di chi – poco meno di 2 milioni di persone – abita nel resto del territorio provinciale.
Mentre la petizione online, contro il provvedimento, ha superato le 70 mila firme, i lavoratori delle pompe di benzina del centro iniziano a temere i rischi dell’impatto economico. “Per noi benzinai penso sarà un danno enorme, penso si possa arrivare anche al 50 per cento in meno di vendite. Con una perdita del genere tanti distributori rischiano la chiusura”, lamenta Luca Valente, gestore del distributore di benzina in viale dell’Università. “Per noi piccoli distributori – aggiunge – il guadagno è misero, tre centesimi al litro, e se ci levano quel piccolo guadagno che abbiamo, ci ammazzano ancora di più. La paura di chiudere c’è, ma speriamo di tenere forte. Non possiamo prevedere il futuro, ma speriamo di mantenerci forti”.
Altro problema rilevato da diversi benzinai riguarda i tempi con cui è stata programmata l’entrata in vigore della misura. Già dal prossimo novembre, infatti, sarà vietata la circolazione alle auto Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 a benzina e a quelle a diesel fino a Euro 4. “Ridurre le emissioni è fuori discussione, ma la cosa va fatta gradualmente”, afferma Francesco, gestore di un impianto Eni in zona Trastevere. “Siamo in un momento di crisi – sottolinea – non c’è denaro, la gente non arriva a fine mese, e obbligare anche a cambiare l’auto mi sembra assurdo”. Dello stesso parere anche un benzinaio di Testaccio, secondo cui la misura “potrebbe essere giusta dal punto di vista ambientale, ma andrebbe fatta più gradualmente, perché non tutti possono permettersi una macchina nuova. Per noi benzinai – aggiunge – il lavoro è già calato adesso, il periodo è triste per tutti e la macchina si adopera di meno. Con queste nuove restrizioni ci sarà un ulteriore calo”.
“Abito fuori Roma, ma la mattina vengo a lavorare in città. Come dovrei fare? Dovrei lasciare l’auto fuori dalla fascia verde? E soprattutto, arrivato qui sul posto di lavoro talvolta devo spostarmi dal distributore a un’officina: senza l’auto è impossibile”, dice Venanzo Mattei, appaltatore di un distributore di benzina in viale Cristoforo Colombo. “Forse questa Fascia verde – aggiunge – è un po’ troppo estesa. Lo capisco il provvedimento se parliamo del Tridente e della zona dentro le Mura Aureliane, o di quelle del centro storico. Ma chi sta nelle zone piene di case popolari e auto vecchie, che cosa farà? Oltretutto non si potrà neanche tenerle parcheggiate: mi preoccupa questa misura”, conclude.