Morsa da un topo in Piazza San Cosimato

Una donna morsa da un ratto: tutta la sua odissea

Una piazza tra le più centrali di Roma. Un gruppo di amici seduto su una panchina dopo un film. Una signora, Valentina Fatuzzo, che sente qualcosa camminarle su una gamba e poi morderla. Zanzara? Tafano? Insetto? No, un topo. La signora a questo punto, terrorizzata per le conseguenze più che dallo spavento, inizia una discesa agli inferi per riuscire a ottenere una profilassi adeguata. Il primo passo è stato quello di andare in via Morosini dalla più vicina guardia medica: “Esco – racconta Valentina – con una ricetta di un antibiotico ad ampio spettro da prendere immediatamente e l’idea di dovermi recare entro le 24 ore al centro antirabbico della Sapienza”.

 

Ma ecco la prima sorpresa: in piazza Aldo Moro il centro antirabbico è stato smantellato. Le viene consigliato di recarsi al Policlinico Umberto I nel centro di igiene e malattie tropicali. Ma qui le viene spiegato che non si fa più l’antirabbica, ma l’antitetanica. Le viene prescritto un farmaco raro, costoso e pericoloso, che le farmacie si rifiutano di vendere. A quel punto va al San Giovanni, dove viene richiesta di firmare un modulo per il consenso informato, quindi le viene somministrata la dose da 500 unità di profilassi antitetanica attiva. Infine, lunedì scorso al centro vaccini di via Ozanam le viene somministrata una dose della versione passiva del vaccino.

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