E’ morto Lando Fiorini, lutto nella canzone romana

Nato nel 1938 era malato da tempo. Dopo il lavoro ai mercati Generali scoprì la sua passione per la canzone popolare. La camera ardente dalle 15 alle 20 in Campidoglio

Lando Fiorini
Lando Fiorini

Lutto nel mondo della canzone Popolare romana. E’ morto Lando Fiorini, il popolare cantante e attore romano, che avrebbe compiuto 80 anni a gennaio, era malato da tempo. La camera ardente oggi dalle 15 alle 20 in Campidoglio, i funerali probabilmente a Santa Maria in Trastevere.

Romano de Roma, si direbbe, nato nel quartiere di Trastevere nel 1938, Fiorini all’anagrafe Leopoldo, raccontava senza remore di una infanzia difficile vissuta nell’Italia povera del secondo dopo guerra.

La passione e il talento per il canto li scopri’ quando lavorava ai Mercati Generali sull’Ostiense, alla fine degli anni Cinquanta.

All’inizio degli anni Sessanta l’esordio fortunato al Cantagiro, nel 1962 si apre per lui il palcoscenico del Sistina, tempio del musical, dove gli affidano il ruolo del Serenante nella prima edizione del Rugantino di Garinei e Giovannini, che rimarra’ sempre un suo cavallo di battaglia. Da li’ il successo, fatto di tanta radio e tanta tv con spettacoli e anche sigle per programmi (indimenticabile Cento Campane sigla dello sceneggiato Il segno del comando). Gli anni Settanta e Ottanta sono particolarmente felici per la sua carriera, che lo vede partecipare anche a Canzonissima e a Un disco per l’estate, recitando anche come ‘attor giovane’ in uno spettacolo di Erminio Macario.

Grande tifoso della Roma, Fiorini e’ rimasto sempre un interprete appassionato della canzone romana, che ha sostenuto anche con il suo locale, il Puff, aperto nella capitale nel 1968 nella storica via dei salumi, sempre a Trastevere, dove ha lanciato anche tanti importanti colleghi, da Enrico Montesano a Lino Banfi, Leo Gullotta, D’Angelo, Mattioli. Sposato dal 1964 con Anna Ghezzi, lascia due figli, Francesco (che da tempo ha preso le redini del Puff) e Carola.

Alla famiglia sono arrivate le condoglianze di tante personalità istituzionali, tra cui la sindaca Raggi e il presidente della Regione Lazio Zangaretti, ma anche di Totti, che lo hanno ricordato come un alfiere della romanità.

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