A Roma è corruzione senza fine

Dieci arresti, ventisette indagati, sette funzionari coinvolti. Mazzette nei municipi mentre le scuole cadono a pezzi

Corruzione senza fine, nonostante i controlli dell’Anac, nonostante i processi che avrebbero dovuto decapitare Mafia Capitale, nonostante i riflettori nazionali puntati sul malaffare capitolino. È una storia vecchia: appena possibile, si cerca di rubare. I fondi del Giubileo, le scuole, i campi rom, le buche, gli ospedali, gli appalti. Sono solo alcuni degli esempi più lampanti di come la Capitale, nonostante gli slogan di “onestà”, continui a sguazzare tra i liquami della corruzione.

Per carità, le colpe di Virginia Raggi e della sua giunta sono minime, visto che il sistema è talmente radicato nei gangli vitali della Capitale da essere paragonabile a un cancro, che tutto divora dall’interno. Si sperava, però, che la cura Raggi potesse essere più incisiva, andando a tagliare i rami secchi e iniziando una difficile e lunga battaglia contro la corruzione.

Così, non fa quasi più notizia l’arresto di dieci persone, le indagini su altre 27 e la richiesta di far scattare le manette ai polsi di sette funzionari. Nihil sub sole novi, avrebbe detto il saggio. Certo che i numeri del 2016 sono impietosi. Nell’annuale ricognizione dell’Anac sulla Capitale si legge che «la gestione di 1.850 procedure non a evidenza pubblica ha mostrato numerosi e gravi profili di illegittimità». E uno studio della Uil mostra come nel Lazio la corruzione sia superiore di tre volte rispetto alla media nazionale e che il 77% dei reati di questo tipo si concentra nella Capitale.

È di oggi la notizia che nel XIV Municipio sia venuta a galla una rete di di tangenti su lavori mai fatti in scuole e strade in cui venivano redatti rapporti sull’avanzamento dei lavori completamente falsi. In questo modo, i funzionari venivano ricompensati per le false testimonianze, gli imprenditori potevano continuare a sperperare denaro pubblico. Un cane che si morde la coda e che rischia di diventare un fardello – l’ennesimo – per la risalita di Roma dai bassifondi in cui è finita.

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