Via il vecchio cacciavite o il classico piede di porco. Ora le auto si rubano con lo scanner, che permette di riprogrammare qualsiasi chiave elettronica. L’avvento della tecnologia digitale ha contagiato anche i ladri d’auto, che nel tempo si sono fatti pure loro 2.0.
Ma se sono all’avanguardia gli strumenti utilizzati dai “topi” d’auto, altrettanto sofisticati sono i sistemi di sicurezza progettati per la nuova generazione di ladri. Dunque, se si fanno più esperti i ladri, la polizia non sta certo a guardare, ricorrendo per esempio a moderni sistemi che permettono di rintracciare il veicolo rubato in poco tempo. Soprattutto quella di Roma e provincia, dove i furti di auto sembrano essere ancora di gran moda: dopo la Campania infatti (guidata da Napoli), il Lazio guida la classifica delle auto sottratte. Il punto della situazione è stato fatto a Roma nel corso della tavola rotonda promossa da Polizia di Stato e LoJack Italia dal titolo Rivoluzione furti auto. Così cambiano le tecniche dei ladri. Analisi del fenomeno.
Bisogna partire da un dato fermo e cioè che nel 2015 ci sono stati meno furti che nel 2014, per la precisione 114.000 contro 120.000, il 5,2% in meno. Di questi, circa 17.000 vetture sono state rubate nel Lazio (21 mila in Campania), il grosso delle quali a Roma, per la precisione a Ostia e dintorni. Ma anche ai Castelli e a Conca d’oro dove negli ultimi anni i furti d’auto hanno visto un progressivo aumento. Secondo le cifre diffuse da Giuseppina Antinori, direttore della Divisione di polizia giudiziaria del Servizio Polizia stradale, nel 45% dei casi la vettura è stata ritrovata e recuperata. Il Lazio da solo, complice l’enorme quantità di furti sul litorale romano, rappresenta il 17% del totale nazionale.
Ma quali sono le auto più rubate? Tra le utilitarie, primeggia la Fiat Panda, che lo scorso anno ha fatto registrare oltre 11.000 furti. Molto ambita anche la Punto, con 8.900 furti, la Cinquecento e la Lancia Y. Salendo di cilindrata e di prezzo, è l’Audi A3 l’auto preferita dai ladri, seguita dalla A4 e dalla Bmw 320. E tra i Fuoristrada? E’ il Land Rover Ranger Rover, seguita dalla Nissan Qashqai e dalla Toyota Rav 4.
Resta da capire cosa accade che vengono sottratte agli sventurati automobilisti. Ebbene, secondo la dirigente Minucci,”le auto rubate sono destinate o per la commissione di altri reati o ad alimentare il riciclaggio delle autovetture o ad alimentare il mercato illegale delle parti di ricambio attraverso le vendite online o da parte dei rivenditori. Di fatto, tutto il circuito accresce l’economia di un sistema criminale”. Dunque, non solo veicoli utilizzati per altre scorribande, bensì un vero e proprio mercato illegale “dell’usato” con paraurti e gomme rivendute a terzi. Un bell’affare. (Gianluca Zapponini)